Dimaro, non passa (per ora) lo stop ai diserbanti

di Lorena Stablum

Nulla di fatto per l'approvazione del regolamento comunale per la disciplina dell'accumulo e dello spargimento dei liquami e del letame e per lo spargimento degli antiparassitari. Il consiglio comunale di Dimaro ha rimandato il punto all'ordine del giorno dopo che consiglieri di minoranza e di maggioranza hanno avanzato numerose osservazioni agli articoli riferiti soprattutto al secondo titolo della normativa. Il regolamento proposto è infatti suddiviso in due parti. La prima riguarda più l'aggiornamento del vecchio regolamento comunale in base alla nuove direttive stabilite dalla Provincia.

Se fosse stato licenziato, il documento avrebbe introdotto aggiornamenti sulle modalità di conservazione dei liquami, le distanze da mantenere tra le vasche di accumulo e le abitazioni civili e dettato i tempi di spargimento risolvendo così alcune situazioni sollecitate all'amministrazione. Tema affrontato anche all'interno del Paes, il Piano d'azione per l'energia sostenibile approvato dal consiglio nella medesima seduta, con la previsione della realizzazione di una centrale a biomassa.

Ma la novità stava sostanzialmente nel Titolo II, che introduceva una regolamentazione per l'utilizzo di fitosanitari.

Una questione, ha ricordato il sindaco Romedio Menghini , che per ora interessa solo marginalmente il Comune di Dimaro ma che è utile affrontare al fine della tutela della salute pubblica e dell'igiene ambientale. Proprio per questo il consigliere di minoranza Valentina Barbacovi ha sollecitato l'amministrazione ad essere un po' più restrittiva nelle prescrizioni del regolamento. «Mi piacerebbe - ha sottolineato Barbacovi - che Dimaro diventasse il primo comune della valle "diserbanti free"».

In sostanza, il consigliere chiedeva di inserire il divieto di fare uso di diserbanti in paese, di porre più attenzione al problema della deriva aumentando le distanze del confine oltre il quale non si può utilizzare l'atomizzatore provvisto di sistemi anche antideriva dai 30 metri, come previsto dal regolamento, a 50, e di vietare fuori dagli abitati l'utilizzo di sistemi di irrorazione non solo in presenza di persone ma anche di animali al pascolo e solo se i confini sono a 200 metri da sorgenti d'acqua superficiali. A questo punto il primo cittadino ha proposto la sospensione per il secondo titolo, che però si è estesa anche al primo dopo le osservazioni dell'assessore Marco Pancera , che ha chiesto di inserire un passaggio sulla fresatura dei liquami.

Approvati il regolamento per l'uso delle sale comunali, la variazione di bilancio di assestamento (151.266 euro in parte ordinaria e 17.750 in parte straordinaria) e la ratifica della variazione di bilancio assunta dalla giunta in via urgente per la realizzazione del dispensario farmaceutico nelle vecchie sale lasciate libere dall'ufficio turistico, ora nell'ingresso del municipio.

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