Disoccupato ritrova lavoro grazie all'Adige
«L’Adige ha fatto qualcosa in più del suo normale lavoro informativo».
Con le parole di Marco Selber Salvadori, titolare del ristorante Alla Diga e coprotagonista della storia che andremo a raccontare, possiamo affermare che il giornale è andato oltre il suo scopo principale e si è trasformato in un luogo dove chi chiede una mano non solo ha ricevuto l’attenzione dovuta, ma è stato anche immediatamente aiutato.
Quanto accaduto ieri, non appena l’Adige è uscito nelle edicole, è rimarchevole. Proprio ieri, infatti, nelle pagine dedicate alla valli del Noce, è stato pubblicato un articolo nel quale un uomo di Cles, senza lavoro dal 2013 e con moglie e quattro figli da mantenere, lanciava un appello, sperando che qualcuno gli offrisse un impiego.
La risposta a questo richiamo non si è fatta certo attendere, visto che la mattina in cui è uscito l'articolo, proprio Marco Selber ha tentato di mettersi in contatto con l’uomo tramite il nostro giornale: «È stata una strana coincidenza - ha raccontato il titolare del locale - Ogni giorno acquisto alcuni quotidiani, tra i quali l’Adige. Leggendo quest’ultimo, nella parte Val di Non e Sole, mi sono immediatamente imbattuto nell’articolo che parlava di un uomo di mezza età, senza lavoro e con quattro figli. Mi sono subito reso conto di essere nelle condizioni di poterlo aiutare».
Infatti, il destino ha fatto le cose per bene, visto che il signor Selber, a fine febbraio, rimarrà senza pizzaiolo: «Per motivazioni personali, il pizzaiolo che lavora presso il mio locale ha deciso di lasciare il lavoro a fine mese - ha proseguito Selber -. Questa notizia e la lettura dell’articolo sono stati un segno del destino, perché avvenuti nello stesso momento».
Marco Selber non ci ha pensato due volte e, tramite la redazione del giornale, è riuscito a mettersi in contatto con il disoccupato: «Mi sono detto che avrei potuto chiedere direttamente a questa persona - ha affermato Selber -. Sono padre anch’io, ho tre figli, e posso capire la sua situazione e quello che sta provando».
L’incontro è già avvenuto e Selber ha potuto constatare l’umiltà con cui il papà in difficoltà si è presentato: «Mi ha detto che non ha mai fatto il pizzaiolo e aveva timore di non riuscire ad imparare. Ma io ho guardato le cose da un’altra prospettiva e gli ho detto che avrebbe potuto venire qui in pizzeria per tutto il mese di febbraio e imparare il mestiere. Bisogna capire che l’ignoto fa paura a tutti, specie se bisogna reinventarsi ad una certa età».
Selber ha voluto concludere con un pensiero che fa riferimento a questa situazione, ma che può essere applicato tranquillamente ad altre realtà lavorative: «Sono convinto che chi dimostra buona volontà riuscirà a fare tutto, a qualsiasi età. Sono stato colpito dall’umiltà di questo signore e questo mi ha fatto pensare: chi dice di saper far tutto, alla fine non combina nulla; mentre chi ha un approccio modesto dà più soddisfazione».