Disoccupato ritrova lavoro grazie all'Adige

di Roberto Rizzi


«L’Adige ha fatto qualcosa in più del suo normale lavoro informativo».
Con le parole di Marco Selber Salvadori, titolare del ristorante Alla Diga e coprotagonista della storia che andremo a raccontare, possiamo affermare che il giornale è andato oltre il suo scopo principale e si è trasformato in un luogo dove chi chiede una mano non solo ha ricevuto l’attenzione dovuta, ma è stato anche immediatamente aiutato.
Quanto accaduto ieri, non appena l’Adige è uscito nelle edicole, è rimarchevole. Proprio ieri, infatti, nelle pagine dedicate alla valli del Noce, è stato pubblicato un articolo nel quale un uomo di Cles, senza lavoro dal 2013 e con moglie e quattro figli da mantenere, lanciava un appello, sperando che qualcuno gli offrisse un impiego.

La risposta a questo richiamo non si è fatta certo attendere, visto che la mattina in cui è uscito l'articolo, proprio Marco Selber ha tentato di mettersi in contatto con l’uomo tramite il nostro giornale: «È stata una strana coincidenza - ha raccontato il titolare del locale - Ogni giorno acquisto alcuni quotidiani, tra i quali l’Adige. Leggendo quest’ultimo, nella parte Val di Non e Sole, mi sono immediatamente imbattuto nell’articolo che parlava di un uomo di mezza età, senza lavoro e con quattro figli. Mi sono subito reso conto di essere nelle condizioni di poterlo aiutare».

Infatti, il destino ha fatto le cose per bene, visto che il signor Selber, a fine febbraio, rimarrà senza pizzaiolo: «Per motivazioni personali, il pizzaiolo che lavora presso il mio locale ha deciso di lasciare il lavoro a fine mese - ha proseguito Selber -. Questa notizia e la lettura dell’articolo sono stati un segno del destino, perché avvenuti nello stesso momento».
Marco Selber non ci ha pensato due volte e, tramite la redazione del giornale, è riuscito a mettersi in contatto con il disoccupato: «Mi sono detto che avrei potuto chiedere direttamente a questa persona - ha affermato Selber -. Sono padre anch’io, ho tre figli, e posso capire la sua situazione e quello che sta provando».

L’incontro è già avvenuto e Selber ha potuto constatare l’umiltà con cui il papà in difficoltà si è presentato: «Mi ha detto che non ha mai fatto il pizzaiolo e aveva timore di non riuscire ad imparare. Ma io ho guardato le cose da un’altra prospettiva e gli ho detto che avrebbe potuto venire qui in pizzeria per tutto il mese di febbraio e imparare il mestiere. Bisogna capire che l’ignoto fa paura a tutti, specie se bisogna reinventarsi ad una certa età».
Selber ha voluto concludere con un pensiero che fa riferimento a questa situazione, ma che può essere applicato tranquillamente ad altre realtà lavorative: «Sono convinto che chi dimostra buona volontà riuscirà a fare tutto, a qualsiasi età. Sono stato colpito dall’umiltà di questo signore e questo mi ha fatto pensare: chi dice di saper far tutto, alla fine non combina nulla; mentre chi ha un approccio modesto dà più soddisfazione».

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