Salvi dopo una notte a -10 Erano dispersi in Presena

Stesso posto. Stesso epilogo fortunato. A distanza di due settimane dall’allarme per il mancato rientro in hotel di padre e figlia britannici, ritrovati miracolosamente sani e salvi dopo una notte all’addiaccio in Presena, domenica sera la macchina dei soccorsi è stata allertata di nuovo per due dispersi, in balia di gelo e maltempo.

Protagonisti due turisti svedesi, usciti con gli sci al mattino, che non erano rientrati in hotel a Vermiglio, dove alloggiavano. Ieri mattina il felice esito delle ricerche, condotte dagli uomini del soccorso alpino: i due, entrambi cinquantenni, sono stati trovati verso le 10.30 non lontano dal rifugio «Città di Trento», al Mandrone. Avevano trascorso la notte in quota, all’aperto, con temperature attorno ai dieci gradi sotto lo zero. Una disavventura analoga a quella successa a padre e figlia di Bristol. Recuperati dall’elicottero, sono stati quindi portati fino a Pinzolo e, da qui, trasportati con due ambulanze fino all’ospedale di Tione, per gli accertamenti sanitari.

L’allarme per il mancato rientro dei due turisti era scattato domenica sera. Dopo aver raggiunto passo Presena con gli impianti, i due sciatori si erano diretti erroneamente verso il rifugio Mandron e non erano più riusciti a tornare sulle piste. I due sciatori facevano parte di una comitiva che, dopo avere atteso invano i due compagni, ha fatto partire la richiesta di aiuto. Erano ormai le 23 e, viste le avverse condizioni meteorologiche, a quell’ora sarebbe stato impossibile raggiungere la Presena, anche per la presenza di una fitta nebbia. Gli uomini delle squadra di terra del Soccorso alpino dell’area operativa Trentino Occidentale si sono messi in cammino ieri all’alba, verso le 5.30. La svolta nelle ricerche è arrivata verso el 10.30, quando i due sciatori sono stati avvistati poco sopra il rifugio Mandron. I soccorritori sono quindi riusciti a raggiungere i due turisti ed hanno chiesto l’intervento dell’elicottero dei vigili del fuoco permanenti.

Recuperati con l’uso del verricello, i due svedesi sono stati quindi caricati sul velivolo e trasportati fino a Pinzolo, dove ad attenderli c’erano due ambulanze, che li hanno portati fino all’ospedale di Tione, dove sono stati sottoposti a tutti gli accertamenti medici. Nonostante il freddo e il brutto tempo, come detto, i due uomini sono stati comunque trovati in buone condizioni.

La disavventura dei due stranieri, come detto, fa seguito a quella successa un paio di settimane fa, sempre sulle nevi del ghiacciaio Presena. Anche loro erano saliti con gli impianti. Il loro obiettivo era quello di dedicarsi al fuoripista nell’area del «Cantiere» o della «Sgualdrina», dove sorgono gli omonimi tracciati in neve fresca più apprezzati e gettonati tra gli appassionati. Ma una volta in cima all’impianto avevano sbagliato direzione, finendo verso la val Genova. Dopo essere scesi avevano capito ben presto di essersi persi. Erano circa le 14 ed avevano cercavo invano di inviare messassi con il cellulare, senza però riuscirci. A quel punto, dopo avere scorto in lontananza il rifugio al Mandron, avevano cercato di avvicinarsi, venendo però sorpresi dal buio. Pure non riuscendo a capire dove si trovavano, avevano continuato a muoversi per contrastare il freddo. Anche per loro, dopo una notte terribile, era arrivato l’atteso incontro con i soccorritori.

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