Cles, allarme delinquenza giovanile. Il sindaco Mucchi: “Siamo ben oltre i limiti dei fenomeni di bullismo”
La preoccupazione del primo cittadino locale, Mucchi: “Stiamo parlando di vera e propria delinquenza. Stavolta il problema, pur circoscritto a pochi ragazzi alcuni peraltro già seguiti dai servizi sociali, si presenta molto più radicato e difficile da affrontare”
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CLES. «Da sindaco mi dispiace doverlo ammettere, ma da alcune settimane ci sono zone del paese che non sono più sicure». L'ammissione che non ti aspetti, ma a cui va riconosciuta grande onestà intellettuale, è del primo cittadino di Cles, Ruggero Mucchi.
Richiesto di un commento su una serie di episodi bullismo spinto, se non di autentica delinquenza giovanile, verificatisi recentemente nel capoluogo della Val di Non, il sindaco non si sottrae al confronto, ed anzi coglie l'occasione per esprimere tutta la sua preoccupazione e quella delle forze dell'ordine per una situazione che riguarda un gruppetto di 5-6 minorenni violenti che sta seminando il terrore in paese senza che in concreto si possa fare qualcosa per contenerli, proprio perché minori.
L'elenco di "prodezze" di questi giovani fuori controllo è effettivamente inquietante. Il 14 febbraio, giorno di San Valentino il "branco" ha circondato, di pomeriggio, una coppietta di giovani minorenni all'uscita della galleria della stazione della Trento Malé e l'ha picchiata: ad avere la peggio è stato il ragazzo che ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso per un morso profondo ricevuto alla mandibola.
Venerdì scorso a subire le angherie di due di questi ragazzi è stato un bimbo di appena 9 anni, all'uscita del campo di calcetto delle scuole elementari dove aveva appena concluso l'allenamento di calcio a 5. Il bambino ha riconosciuto uno dei due aggressori e il padre ha provveduto a presentare denuncia ai carabinieri, che nel frattempo avevano identificato anche il secondo minorenne coinvolto.
Ma non è tutto: i giovani delinquenti hanno avuto modo di farsi notare in negativo anche a scuola, penetrando nella cucina della mensa e facendo danni (pare addirittura che abbiano mischiato la pasta normale a quella riservata ai celiaci, pericolosissima condotta di cui fortunatamente si è accorto il mattino seguente il personale) ed utilizzando nelle ore serali l'aula didattica all'aperto delle scuole elementari, facendovi i loro bisogni e lasciandola piena di rifiuti.
Su questi e su altri atti di vandalismo che hanno riguardato le scuole, l'Istituto Comprensivo nella persona del dirigente scolastico professor Massimo Gaburro, ha a sua volta presentato esposti alla Procura dei minori. Ma nemmeno le attività commerciali sono rimaste esenti dai dispetti di questa banda: furti e danneggiamenti sono stati segnalati al Supermercato Aldi, al bar del Bersaglio (dove sono stati rubati tutti i palmari per le ordinazioni) e alla macelleria islamica.
«Quello che è accaduto negli ultimi tempi ha già superato il limite del bullismo: qui stiamo parlando di vera e propria delinquenza - lamenta il sindaco Mucchi -. Una situazione con cui Cles non ha mai dovuto fare i conti prima d'ora. Da sindaco in passato più volte mi sono occupato di situazioni che vedevano coinvolti adolescenti e giovani un po' sopra le righe, ma era bastato incontrare i genitori affinché tutto rientrasse. Stavolta no. Stavolta il fenomeno, pur circoscritto a pochi ragazzi alcuni peraltro già seguiti dai servizi sociali, si presenta molto più radicato e difficile da affrontare».
Stiamo parlando di ragazzi dai 14 ai 17 anni, tutti provenienti - va detto - da contesti familiari caratterizzati da grande fragilità, che con le loro condotte stanno condizionando la vita normale della borgata.
«La cosa che da sindaco mi preoccupa è che questi soggetti sono già stati portati alcune volte in caserma dai carabinieri. Il capitano Guido Quatrale che comanda la Compagnia di Cles e io stesso abbiamo già parlato con loro e con i loro genitori, ma è come ciò non fosse mai accaduto. Il senso di impunità che dà loro sapere di essere minorenni sembra lasciarli indifferenti a qualsiasi richiamo dell'autorità, che anzi quasi irridono».
L'auspicio del sindaco Mucchi e dei carabinieri è che la Procura dei minori prenda atto della situazione fuori controllo di Cles e intervenga. «Non sono numeri grandi- conclude il primo cittadino - ma proprio per questo servirebbe un segnale forte per stroncare sul nascere un fenomeno che purtroppo ha già preso una brutta piega».