A Cles l'abbraccio a Sara Pedri, due anni dopo la scomparsa: il dolore di una comunità e la vicinanza alla famiglia
Il sindaco Mucchi: "Anche se è stata nostra concittadina per un breve periodo, ha lasciato un segno profondo". Da Forlì video dei familiari della ginecologa di cui si persero le tracce a Mostizzolo, il 4 marzo 2021: "Ringraziamo tutta Cles che ci è sempre vicina". Sul ponte un mazzo di fiori lasciato dalle colleghe trentine
PODCAST «Questa volta non ce la farò»: la storia sospesa di Sara Pedri
TRIBUNALE Indagini chiuse per Tateo e Mereu: l'accusa è maltrattamenti
APSS Il primario Tateo licenziato
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TRENTO. A due anni dalla scomparsa, Sara Pedri è stata ricordata questo pomeriggio anche con una iniziativa svoltasi a Cles: "Ricordando Sara, un incontro di parole, canti e preghiera".
Un momento dedicato alla giovane ginecologa di cui si persero le tracce il 4 marzo 2021. La sua auto venne trovata proprio nella zona del ponte di Mostizzolo, vicino al lago di Santa Giustina.
Oggi il coro Santa Maria Assunta di Tassullo ha aperto l'incontro di Cles, l'ultimo luogo in cui lavorò Sara, dopo un periodo passato al Santa Chiara di Trento.
All'iniziativa è intervenuto anche il sindaco di Cles Ruggero Mucchi, che ha testimoniato il doloro della comunità: "Anche se è stata nostra concittadina per un breve periodo, ha lasciato un segno profondo ed eventi come questo lo dimostrano".
Presenti a Cles, fra gli altri, l'Associazione Penelope Italia Odv e la pittrice e poetessa Maria Antonietta Bertaccini con una lettura di poesie.
Da Forlì, la città di Sara, un intervento video dei familiari della giovane: mamma Mirella, papà Stefano e la sorella Emanuela. Un videomessaggio con immagini di Sara, ricordi, e parole toccanti di ringraziamento alla comunità di Cles per l'affetto e la presenza che aiuta a mantenere vivo il ricordo della giovane.
"Ringraziamo tutta Cles che ci è sempre vicina e ci sostiene tutti i giorni".
E mentre la giovane veniva ricordata in val di Non, un momento analogo si svolgeva a Forlì, dove i familiari e gli amici le hanno dedicato un toccante momento nel "Giardino di Sara", al parco urbano.
Sara è stata ricordata oggi anche lungo le rive del lago di Santa Giustina e sul ponte di Mostizzolo: una passeggiata in suo nome e un nuovo mazzo di fiori lasciato là da amiche e colleghe trentine, a indicare che nei cuori di molti resta la presenza di questa ragazza. Una giovane che aveva descritto a chi le stava vicino la sofferenza provata per il clima vissuto sul posto di lavoro a Trento.
Un mazzo di fiori sopra quelle acque che hanno visto in due anni svolgersi lunghe ricerche, ma che finora non hanno restituito Sara: perciò questo impegno prosegue e andrà avanti, come hanno confermato sia i vigili del fuoco sia i carabinieri. Nelle prossime settimane, con la fine dell'inverno, è in programma anche una fase particolarmente intensa di ricerche.
Il mese scorso la procura di Trento ha chiuso le indagini a carico dell'ex primario del reparto di ginecologia del Santa Chiara Saverio Tateo e della dottoressa Liliana Mereu. Sono entrambi accusati di maltrattamenti. Fra le 21 parti offese - medici, ostetriche e infermieri che lavorano o hanno lavorato nel reparto di ginecologia - c'è anche Sara Pedri, rappresentata dalla famiglia.
La procura contesta al dottor Tateo e alla dottoressa Mereu una condotta vessatoria nei confronti dei colleghi e dei collaboratori. Accuse che sono sempre state respinta dai due medici. L'ex primario, che ha fatto ricorso al giudice del lavoro per il licenziamento, in un'intervista aveva detto: «Mi hanno descritto come un mostro che non sono».
In occasione del secondo anniversario della scomparsa, l'Adige ricostruisce le tappe della vicenda in un podcast («Questa volta non ce la farò»: la storia sospesa di Sara Pedri), raccontando chi era Sara, quali erano i suoi sogni da bambina, sogni che Sara pensava di poter realizzare in pieno in Trentino, quando vinse il concorso per un posto di ginecologa all’ospedale di Cles.