Un data center da 50 milioni scavato nelle miniere di Dolomia in val di Non
Unico a livello nazionale e tra i pochissimi realizzati al mondo (con una partnership pubblico-privato), sarà realizzato nelle gallerie che già ospitano le celle ipogee per la conservazione delle mele. Diventerà un punto di riferimento per l’innovazione digitale
TRENTO. Un data center sarà realizzato negli oltre 80.000 metri quadrati della miniera dell'azienda Tassullo, in val di Non. Gallerie scavate nella dolomia che ospitano già le celle ipogee per la conservazione delle mele, la fermentazione di spumante e altre applicazioni dove la temperatura costante è un fattore chiave.
Unico a livello nazionale e tra i pochissimi realizzati al mondo, il progetto rientra nell'ambito del Pnrr e ha una durata di 36 mesi. Il costo totale di 50,2 milioni è finanziato da risorse pubbliche per 18,4 milioni e private per circa 31,8 milioni. La voce più consistente dell'investimento (circa 18 milioni) sarà riservata alla realizzazione degli impianti tecnici nella miniera. Il ritorno dell'investimento è atteso nell'arco di 15 anni.
Per realizzare il progetto è stata costituita la srl Trentino Data Mine. Il partenariato pubblico-privato vede protagonista l'Università di Trento come soggetto attuatore, che ha anche la responsabilità e la guida scientifica, e un raggruppamento temporaneo di imprese, selezionato tramite gara pubblica, formato da Covi Costruzioni, Dedagroup, Gpi e Isa. La società pubblico-privata si occuperà della progettazione e della realizzazione dell'infrastruttura, oltre che dell'acquisizione e della dotazione dei macchinari e delle attrezzature per il data center e per la relativa gestione.
L'obiettivo è far sì che il data center diventi punto di riferimento europeo per l'innovazione digitale soprattutto sui temi salute, intelligenza artificiale, sicurezza informatica e finanziaria, gestione di grandi quantità di dati.