Castel Pergine, ok all'acquisto I soldi entro la fine di luglio
«Indiscrezione» confermata. A quasi un anno dal lancio dell’iniziativa popolare per l’acquisizione di Castel Pergine, si è giunti a un primo, importante e atteso risultato: infatti, il Comitato Castel Pergine (composto ora dal presidente Carmelo Anderle , dal vice Massimo Oss, da Manuela Dalmeri , Silvio Casagrande e Denis Fontanari ), assistito dall’avvocato trentino Michele Busetti , è giunto alla firma del contratto preliminare di acquisto del castello, avvenuta domenica scorsa.
Un traguardo, come lo hanno definito gli stessi membri del Comitato ieri mattina nella conferenza stampa convocata in municipio a Pergine, che è intermedio: a novembre 2017 prima e a febbraio di quest’anno poi, la trattativa con la famiglia Oss, proprietaria del maniero, aveva subito forti rallentamenti ed era stata sul punto di saltare, a causa degli ostacoli e dei vincoli imposti dai proprietari. Invece, dopo comunicati stampa dai toni alquanto duri, la contrattazione è continuata sottotraccia giungendo alla firma del compromesso, possibile grazie al fatto che proprio quegli ostacoli sono stati rimossi (sparita, ad esempio, la fideiussione incondizionata): la famiglia Oss, insomma, che non ha mai nascosto di credere nel progetto di acquisizione popolare per garantire futuro e tutela al castello, ha deciso di far proseguire il negoziato proprio per dare maggiori possibilità al Comitato di giungere al suo obiettivo finale con «un grande segnale di apertura», come l’ha definito Massimo Oss.
Ora, comunque, c’è da pedalare per riuscire ad arrivare entro il 31 luglio 2018 alla stipulazione del rogito: fino a quella data, rimarrà alla famiglia Oss l’esclusiva responsabilità direttiva ed aziendale del castello, dell’albergo e del ristorante, «poiché - dice il comunicato letto ieri e concordato coi proprietari - per il conclusivo trasferimento della proprietà devono essere superati plurimi ostacoli e la famiglia Oss deve mantenere aperta ogni ulteriore possibilità per assicurare una stabile soluzione per il castello, qualora la vendita al Comitato non possa intervenire entro il 31 luglio». All’eventuale acquisto non andrà però il Comitato ma la nuova Fondazione di cui si sta studiando lo statuto, che dovrà poi costituire (o individuare) la società incaricata di gestire l’attività commerciale.
Ma quanto serve per comprare il castello? Su questo, non è stata fatta chiarezza «per la riservatezza chiesta dalla famiglia Oss», anche se la cifra non dovrebbe discostarsi molto da quella scritta ieri (3,7 milioni). La firma del preliminare rilancia comunque l’impresa: l’obiettivo del Comitato adesso è raccogliere, entro la fine di dicembre, altri 200.000 euro (oltre ai 195.000 già versati da 729 sottoscrittori), promuovere attività culturali per drenare fondi e far conoscere il castello e cercare 20 aziende trentine che diventino partner del progetto e che garantiscano un capitale di 20.000 euro l’anno per tre anni (e finora sarebbero state raccolte 7-8 adesioni).
Ma la maggior parte dei soldi necessari all’acquisto dovrebbe arrivare dal nuovo bando provinciale per la valorizzazione dei beni architettonici, che garantirebbe 2 milioni di euro (la disponibilità c’è, come pure lo stanziamento a bilancio) e dall’accesso al credito bancario, presso uno o più istituti. Auspicata anche la collaborazione della Comunità di Valle e del Bim Brenta, mentre il Comune di Pergine ha confermato lo stanziamento a bilancio di 100.000 euro: «So - ha detto il sindaco Oss Emer - che ci sono privati interessati all’acquisto del castello, ma mi auguro che possa andare in porto la trattativa con il Comitato».
«Abbiamo lavorato tantissimo, ve l’assicuro - ha commentato il presidente Carmelo Anderle - per giungere, dopo un iniziale scoramento, alla firma del preliminare. Ora serve l’aiuto di tutti per raggiungere l’obiettivo. E con l’operazione è più vicina alla conclusione positiva, convocheremo un’assemblea di tutti i sottoscrittori».