Arco, le quindici operazioni sospese
Non ci sta Alessandro Betta (Pd) né la sua maggioranza (Pd, Patt, Ut, Civica e Abc) a vedere sciogliersi come neve al sole, tutta la costruzione della quattordicesima variazione al Piano regolatore di Arco, almeno nel suo nocciolo duro, quello legato alla «compensazione» urbanistica. Decine di migliaia di metri cubi, più di cinquantamila, di nuovo cemento, soprattutto appartamenti, che vengono a mancare.
Operazioni di grido come quella del nuovo centro commerciale su via Sant'Andrea (vicino al Penny market) o quella dell'hotel Arco nei pressi del ponte, sotto la spada di Damocle di un ricorso al Tar (tribunale di giustizia amministrativa) per una possibile errata interpretazione della normativa. Ieri il sindaco Betta era al lavoro con la sua giunta e l'ufficio legale del Comune «perché non siamo sicuri che la Provincia abbia ragione» ha fatto sapere il vicesindaco Stefano Bresciani (Patt). «Vogliamo fare delle verifiche e abbiamo in mente anche qualche idea». Non si è allargato di più nella spiegazione Bresciani ma il coniglio scappato dalla porta potrebbe rispuntare dal cilindro tra qualche giorno. Giusto in tempo perché, entro inizio dicembre, la partita variante 14 sia portata in consiglio e approvata.
Ecco in seguito tutte le operazioni sospese o perlomeno messe in dubbio dalla Provincia.
Mogno, hotel Arco: ai privati andrebbero 16.500 metri cubi + bonus energetico (che rende possibile un ulteriore 20% in più) in cambio di benefici vari per il pubblico.
Arco centro, villa San Pietro: la prima adozione prevedeva per il privato l'ampliamento di 3 mila metri cubi di residenziale.
Arco centro, officina Zamboni: trasformazione da officina a residenziale, in cambio il comune otterrebbe 100 metri quadri a uso collettivo.
Vigne, via Passo Buole: al privato 900 metri cubi, in cambio al comune andrebbero 650 metri quadri.
Vigne, via Carducci: 500 metri quadri al comune e in cambio al privato 550 metri cubi.
Varignano, garnì Il Frantoio: in seconda adozione al privato andrebbero 2.700 metri cubi e in cambio il comune otterrebbero 1.300 metri quadri da destinare a parcheggio.
Arco nuova, tra via Cerere e via Venezia: al privato andrebbero 1.300 metri cubi e in cambio il comune otterrebbe un'area di 1.380 metri quadri per rimessaggio camper.
San Giorgio di fronte alla chiesa: area ricettivo alberghiera da trasformare in residenziale, al privato 2.500 metri cubi di residenziale e in cambio al comune 1.487 metri quadri per area verde pubblico.
San Giorgio, via Aldo Moro: area sportiva resa edificabile con 2.700 metri cubi e in cambio al comune 2.486 metri quadri di area sportiva.
Grotta: al comune 350 metri quadri da usare come parcheggio, al privato 300 metri cubi di residenziale.
San Martino, via Maino: al privato 1.500 metri cubi in cambio di 1050 metri quadri che vanno al comune da destinare a verde e a parcheggio.
Massone, via Cappuccini: una doppia operazione con la quale i privati otterrebbero 6.500 metri cubi in appartamenti e altri 1.550 per un totale di 8.050 metri cubi (quasi trenta appartamenti) e in cambio il comune avrebbe 3.681 metri quadri per parcheggio e verde pubblico da uno e 672 metri quadri per una strada di penetrazione dall'altro.
Bolognano, via Soccesure: il comune darebbe la possibilità di realizzare 2.000 metri cubi di residenziale e otterrebbe in cambio 4.383 metri quadri di verde pubblico e 550 di area sportiva.
Pratosaiano/Massone: il privato cederebbe al comune 1.900 metri quadri di campagna a Pratosaiano per realizzare un'area a verde pubblico, in cambio il privato otterrebbe un ampliamento di 500 metri cubi a Massone; in seconda adozione l'operazione è stata pressoché dimezzata.
Via Sant'Andrea: la variante 14 prevederebbe la realizzazione di un nuovo centro commerciale di 14.600 metri cubi più eventuale bonus energetico che consentirebbe un aumento dei volumi fino al 20 per cento; in cambio il comune otterrebbe un'area sportiva sul retro pari a 10.532 metri quadrati.