Soccorso Alpino, valore e sacrificio

Pubblico numeroso e partecipe l’altra sera ma non solo nella sala della Comunità di Valle dove si è svolta l’ultima delle tre serate organizzate dalla Sat e dal Gram (Gruppo Rocciatori d’alta montagna) di Riva per proporre alla platea locale alcune delle migliori pellicole che hanno concorso al Trento Film Festival dell’anno scorso. Nell’arco delle tre serate, da febbraio a marzo, sono stati circa 600 gli spettatori che hanno apprezzato l’offerta di questa iniziativa giunta quest’anno alla sua quinta edizione e, come sempre nello spirito della Sat, offerta gratuitamente ad appassionati di montagna e avventura.
Un momento particolare ed estremamente interessante lo si è vissuto nel corso dell’ultima serata con la proiezione del documentario «Senza possibilità di errore», pellicola del regista trentino Mario Barberi (presente in sala) che racconta il lavoro, l’impegno, la dedizione, la professionalità e lo spirito di sacrificio del Soccorso Alpino italiano, dal Trentino alla Sardegna, dall’Umbria alla Val d’Aosta. «La genesi non è quella del lungometraggio - ha raccontato Barberi interloquendo col pubblico assieme al vicepresidente della Sat centrale Marco Matteotti e al capo del Soccorso Alpino di Riva Danilo Morandi - Nel 2015 abbiamo iniziato a girare le prime immagini commissionate dal corpo che dovevano servire come archivio. Dopo le prime uscite ci siamo resi conto dello straordinario materiale e abbiamo proposto di realizzare dei video ad uso social, per far conoscere l’attività al grande pubblico. Solo verso la fine del 2016 è maturata l’idea di raggruppare tutto in un docufilm che è poi stato presentato al Filmfestival di Trento l’anno scorso».
Il finale del film, salutato da un applauso convinto, è un omaggio alle vittime della tragedia di Rigopiano e a tutti quei soccorritori che hanno perso la vita in questi anni per portare aiuto a chi versava in situazione di difficoltà.

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