Sicurezza sul lavoro, chiuso un cantiere edile a Riva del Garda: “Riscontrate gravi irregolarità”
Le palesi irregolarità emerse - spiegano i carabinieri – hanno reso necessario effettuare ben due accessi ispettivi, per riscontrare le violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Previa verifica sarà consentita la ripresa dell'attività. In caso di ulteriori inadempienze, la vicenda proseguirà in sede penale
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RIVA DEL GARDA. I carabinieri di Arco e gli ispettori provinciali dell'Uopsal hanno riscontrato gravi irregolarità in una cantiere edile che è stato chiuso. I militari hanno effettuato sopralluoghi nei comuni di Dro, Arco e Riva e si sono concentrati in particolare su un cantiere allestito per l'ampliamento di una struttura ricettiva nella zona centrale di Riva del Garda.
La situazione - sottolinea l'Arma in una nota - è apparsa fin da subito grave, con alcune evidenti inadempienze in materia di sicurezza per i lavoratori. Le palesi irregolarità emerse, hanno reso necessario effettuare ben due accessi ispettivi, per riscontrare le violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. L'attività della ditta a cui è stata affidata la realizzazione del progetto (del valore ben superiore al milione di euro) è stata sospesa e sono state interrotte tutte le lavorazioni di cantiere, ad eccezione dei lavori necessari per la messa in sicurezza.
È stato fissato il termine per la messa in sicurezza del cantiere, entro il quale tutte le prescrizioni imposte dagli ispettori dell'Uopsal dovranno essere ultimate. Vista l'evidenza delle violazioni emerse (ponteggi realizzati in maniera completamente difforme dalle normative vigenti, l'uso di pannelli non conformi, la mancanza dell'individuazione di vie di transito delimitate, materiale sparso lungo tutto il cantiere, la presenza di un pozzetto coperto solo da un pannello d'armatura sfondato e non fissato, la mancanza di segnaletica di sicurezza), la contestazione delle violazioni è stata notificata non solo alla ditta edile esecutrice dei lavori (ditta che opera da 20 anni in Trentino), ma anche all'ingegnere coordinatore della sicurezza ed al committente, che non hanno potuto discolparsi con un semplice "non sapevo".
Previa verifica sarà consentita la ripresa dell'attività. In caso di ulteriori inadempienze, la vicenda proseguirà in sede penale.