Ciclovia del Garda e contestazioni, il Pd attacca: "I costi sono diventati mostruosi"
Proseguono le polemiche sul contestato progetto che prevede la pista a sbalzo lungo la costa: i consiglieri provinciali Alessio Manica e Michela Calzà ricordano che l'attuale ipotesi è schizzata a otto milioni e mezzo di euro
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TRENTO. Più scorre il tempo e più emerge la mostruosità dei costi di realizzo del progetto di ciclovia del Garda, che da tempo è agli onori delle cronache anche nazionali.
Da un costo unitario per chilometro, inizialmente previsto in circa 400.000 euro all'attuale ipotesi che parla di 8,5 milioni di euro, soprattutto per quanto riguarda il tratto trentino di questa pista ciclabile che insiste su pareti friabili, poste a strapiombo sul lago e che pare quindi necessitare di soluzioni particolarmente onerose.
Partendo da quest'analisi - sottolinea una nota - i consiglieri provinciali del Pd del Trentino, Alessio Manica e Michela Calzà, hanno depositato una interrogazione in consiglio, al fine di conoscere le valutazioni geologiche relative ai lavori sul tratto trentino; le ragioni degli aumenti dei costi e le previsioni degli stessi per il futuro; gli accordi in essere con le Regioni confinanti per la realizzazione del progetto complessivo e la ripartizione dei relativi costi, nonché le attuali linee di indirizzo politico per il turismo nella nostra provincia e quali opzioni si intendano percorrere, davanti agli ormai raggiunti limiti del "turismo di massa".