Nella città della pace centinaia di presepi
Quest'anno saranno in strada, «tra la gente»
Ci sarà il presepe realizzato dai profughi, quello vivente della scuola materna «Vannetti» e quello in carta creato da un maestro degli origami. E ancora quello donato dal museo storico di Cracovia, quello che viene da Lampedusa ed è costruito con i resti dei barconi dei migranti, e quello di Betlemme. Una così grande concentrazione di presepi non si è mai vista a Rovereto.
A partire da questo sabato (28 novembre) e fino al 6 gennaio le vie, le vetrine e gli androni del centro storico, dal rione Santa Maria, ospiteranno centinaia di piccole e grandi rappresentazioni. L’iniziativa è della Caritas di Rovereto: «La Caritas non è solo distribuzione all’occorrenza di vestiti e cibo - spiegano Anna Finetto e Graziano Manica della Caritas locale -. Con la proposta intendiamo sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della misericordia. Fino all’anno scorso allestivamo soltanto un’esposizione in sala Iras Baldessari, ora i presepi usciranno tra la gente».
L’invito è stato accolto con entusiasmo: gruppi parrocchiali, associazioni, coop sociali, scuole ma pure famiglie e negozianti allestiranno un presepe. «Comunità civile e cristiana insieme, al di là delle appartenenze religiose, per allontanare il terrore che si sta diffondendo nel mondo e portare un importante messaggio di pace - afferma il decano don Sergio Nicolli -. Il significato del presepe deve entrare nella vita quotidiana delle persone. Lo scopo è toccare i cuori e aprirli al tema dell’accoglienza, della sobrietà e della solidarietà».
Non per niente Gesù bambino nasce nella povertà ma le sue braccia sono aperte verso gli altri. Perché l’accoglienza, fa notare don Sergio Nicolli, si manifesta innanzitutto con chi si tende ad escludere. Ecco allora che i profughi di Rovereto hanno contribuito alla preparazione di alcuni presepi tipici. «E da mesi che non lavorano e impegnare il loro tempo nel volontariato è stato una manna oltre che un’occasione di amicizia», spiegano i volontari della Caritas.
Anche i senzatetto del km 354 (ex casa Cantoniera) daranno il proprio contributo realizzando delle sagome in legno senza volto dove poter inserire il proprio diventando così uno dei personaggi del presepe. Ci sarà pure una signora che metterà disposizione la sua collezione. Saranno così centinaia i presepi disseminati lungo il percorso che dalla chiesa di S. Maria arriverà alla Caritas di via Setaioli, passando per piazza Podestà, via Portici, via della Terra, piazza S. Marco, via Rialto e piazza Suffragio. Si stanno ancora raccogliendo adesioni e tutti i presepi saranno indicati con una scheda di presentazione. L’iniziativa, che parte questo sabato ed è supportata anche dal Consorzio InCentro, è stata pensata per coinvolgere soprattutto i più piccoli, con il concorso «Caccia al particolare». Il 19 dicembre, invece, gli alunni della scuola materna «Vannetti», partendo dal chiostro di Santa Maria, porteranno lungo tutto il percorso un momento di festa: il «Natale tra le case».