Una passione "civica" per le bandiere
«Le bandiere mi hanno sempre affascinato, sin dall'asilo. Ma è un peccato che i simboli del nostro territorio e della nostra storia siano esposti a casaccio su molti edifici pubblici. Non si rispetta l'ordine stabilito per legge fra quella italiana, europea, provinciale e comunale. Mi sto accorgendo che più cresco e più il mondo degli adulti mi sembra incoerente».
Per Alessio Bertotti di Noriglio, 14 anni compiuti da qualche mese e pronto ad iniziare, fra qualche giorno, l'avventura delle scuole superiori, la bandiera è ciò che ci rappresenta e per questo merita rispetto. Osserva ancora Alessio: «Mi piace che le cose siano fatte con ordine, ma dal municipio alle scuole sino alle caserme dei carabinieri e della guardia di finanza, dove non sono issate, pochi sembrano ricordarsene. Se si espongono quattro bandiere la prima deve essere quella italiana, che deve avere il posto d'onore, poi quella europea, quindi provinciale e comunale». Però, non potrebbe esistere una passione ben coltivata, se non ci fosse un mentore, che in questo caso è il professor Renato Trinco, delegato per Rovereto Vallagarina dell'Unci (Unione nazionale cavalieri d'Italia). In altri termini, Renato Trinco è un vero esperto per tutto ciò che concerne i cerimoniali, quindi anche per tutto quello che riguarda l'esposizione di un simbolo come la bandiera.
Spiega il professore: «L'art. 2 del Dpr del 2000, in assenza di altre disposizioni, è molto chiaro. Se le bandiere esposte sono due la prima da destra è quella italiana, se sono tre al centro va collocato il nostro tricolore. In numero ancora maggiore la prima da destra deve essere sempre quella nazionale».
È noto a tutti che oramai nelle scuole non si fa più l'ora di educazione civica, quella insegnata dal docente. Ma si cerca di far intervenire gli stessi rappresentanti delle istituzioni in classe, perché possano, confrontandosi con gli scolari, spiegare l'importanza di vivere le regole e di farle rispettare. Infatti, ricorda Alessio: «Durante le scuole medie sono intervenuti in classe i vigili e i poliziotti, ci hanno spiegato che le regole della convivenza civile sono fondamentali e vanno rispettate, anche se queste possono sembrare in alcuni casi poco comprensibili».
Confessa, rivelando il candore dei suoi anni: «Dalle cartacce lasciate per strada alla maleducazione che si vede, il mondo alle volte mi dà l'impressione di essere sottosopra».
Oltre all'interesse per un argomento così originale, Alessio ha, come tanti suoi coetanei, la passione per lo sport - fa Kick boxing - e per la musica, ma sa impegnarsi anche nel sociale, facendo volontariato alla Pro loco. Non solo, rivela Alessio: «Durante le feste a Noriglio sono sempre pronto a dare una mano. Per le ragazze c'è ancora tempo, - confessa il giovane - nel frattempo mi piace pensare che un giorno potrei decidere di entrare nelle forze dell'ordine».
Infine, non manca ad Alessio una buona dose di autocritica: «Anch'io qualche volta faccio fatica a rispettare le regole, dalla puntualità all'uso eccessivo del cellulare. Ma un problema almeno l'ho risolto, sul balcone della mia stanza le bandiere garriscono a norma di legge».