Abbraccio con furto Arrestata giovane donna
Alle volte il presidio del territorio passa anche attraverso due chiacchiere tra conoscenti in strada: è così che ieri, grazie ad una pattuglia di poliziotti in borghese, è stata identificata e fermata una donna già condannata per furto con destrezza dal tribunale di Terni, e che proprio per questo contro di lei era stata emessa una sentenza di custodia cautelare in carcere.
Tutto è accaduto ieri poco dopo mezzogiorno, quando un noto e facoltoso commerciante roveretano stava chiudendo il proprio negozio in occasione della pausa pranzo. I poliziotti in borghese si sono fermati a salutarlo, per poi allontanarsi tranquillamente. Ma proprio mentre se ne stavano andando per loro conto, gli agenti hanno notato che c’era qualcosa di strano: due giovani donne avevano infatti seguito tutta la scena e sembravano estremamente interessate al commerciante.
Come in una scena di un poliziesco, nelle vie del centro si è dunque consumato un doppio pedinamento, le donne seguivano il commerciante, mentre i poliziotti seguivano le ragazze. Quando è apparso che i sospetti avevano ragione di essere confermati, i poliziotti hanno fermato le donne per poterle identificare.
Una volta in commissariato, i dati hanno dato ragione ai poliziotti: alle due donne erano stati notificati numerosi avvisi di indagini in svariate regioni italiane. Inoltre, una di loro non solo era stata condannata dal tribunale di Terni per alcuni furti con destrezza, ma per lei era stata firmata un’ordinanza di custodia in carcere. Tra i reati contestati anche il furto di due orologi preziosi, un Rolex da 25 mila euro ed un Patek Philippe da 35 mila euro.
Dai diversi riscontri è emerso che la donna aveva un suo schema abbastanza preciso per raggirare ignari cittadini. Per prima cosa cercava di individuare la vittima ideale, in genere un uomo di una certa età con orologi di lusso oppure oggetti in oro. Quindi la fase due consisteva nel stabilire un rapporto di una certa confidenza, chiedendo per esempio indicazioni di una strada o anche di un’occupazione. Infine, al momento di salutare, un caloroso abbraccio permetteva alla ladra di appropriarsi con destrezza di ogni cosa di valore, lasciando il malcapitato privo dei propri averi. La presenza di un complice garantiva l’allontanamento veloce e privo di rischi. Ieri però a Rovereto la cosa non ha funzionato. Affatto.