Un "Dinogrill" per rilanciare le Orme Parco attrezzato con bar e souvenir
Il futuro del turismo e dell'economia sarà nel passato, precisamente nella preistoria. E Rovereto sarà il centro di questa attrazione continentale grazie alle Orme dei dinosauri, un parco che, se opportunamente sistemato e promosso, consentirà di calamitare in città migliaia di visitatori.
Non a caso è il più grande ritrovamento di impronte giurassiche d'Europa, potenziale macchina da soldi lasciata in salamoia per 27 anni. Il 2020, però, sarà proprio l'anno dei dinosauri con il Comune che giocherà il jolly allestendo una sorta di Jurassic Park a Lizzana.
Oltre agli investimenti di palazzo Pretorio - che trasformeranno la Baita degli Alpini di Costaviolina in un «Dinogrill» con bar, ristorantino e soprattutto negozio di souvenir - il prossimo anno sarà allestita una mostra paleontologica che, altrove in Italia e in Europa, ha attirato decine di migliaia di visitatori. In pratica saranno installati una ventina di modelli in scala reale di altrettante specie del «caro estinto» dinosauro. Il tutto coordinato dal Museo Civico e dal Muse con esposizione di studi e ricerche per inquadrare meglio l'argomento. A sollecitare un intervento serio di riqualificazione dei Lavini e di rilancio turistico delle Orme dei dinosauri è stato il consigliere comunale di Rovereto Libera Andrea Lanaro che ha più volte interpellato l'amministrazione. E l'assessore Maurizio Tomazzoni ha accolto l'invito ed ha già elaborato un programma di sviluppo che dovrebbe trasformare il sito in una location di richiamo. I rettiloni del paleolitico, d'altro canto, sembrano intramontabili e piacciono a tutta la famiglia. Insomma, sono una sirena economica da sfruttare per un territorio che aspira alla vocazione turistica. Che attende da troppo tempo di essere promossa. Prima di perdere il prezioso «souvenir» dei bestioni, quindi, è il caso di metterci mano con convinzione. E l'assessore Tomazzoni ci crede davvero.
«Il progetto va avanti ma stiamo cercando di dare una definizione urbanistica a tutta l'area della Ruina. L'architetto Marco Malossini ha elaborato uno studio metaprogettuale per dare corpo alla realizzazione di un parco. Ed ha individuato tre ambiti di intervento: la riqualificazione delle strutture di visita alle Orme e la sentieristica di accesso; la ristrutturazione e l'ampliamento della Baita degli Alpini come spazio di accoglienza dei visitatori con ristoro, aule didattiche e shop; il campo da golf in valle».
Partendo dalle Orme, sono già inserite nei percorsi del Museo Civico e del Muse che parteciperanno a pieno titolo nel loro sviluppo turistico. Al progetto, per altro, oltre ai musei partecipano paleontologi di fama internazionale e professionisti del settore con lo scopo di arrivare al prossimo anno con una sistemazione generale del compendio in modo di sfruttarlo economicamente come si conviene. In attesa, ovviamente, di acquisire dai privati l'ex Aragno alla Mira per allestire un grande parcheggio e un punto di partenza attrezzato (e con ammiccamento al merchandising) alla base delle Orme.