Presto nuovi profughi Il Trentino si prepara
La Provincia si prepara all'arrivo di nuovi profughi e l'assessora competente Donata Borgonovo Re ha inviato una lettera a tutti i presidenti delle Comunità di Valle nella quali li invita, all'interno dei loro territori, a trovare strutture o appartamenti adeguati per accogliere i nuovi immigrati che sbarcheranno sul territorio italiani in modo da poter distribuire gli arrivi su tutto il territorio provinciale
La Provincia si prepara all'arrivo di nuovi profughi e ieri l'assessora competente Donata Borgonovo Re ha inviato una lettera a tutti i presidenti delle Comunità di Valle nella quali li invita, all'interno dei loro territori, a trovare strutture o appartamenti adeguati per accogliere i nuovi immigrati che sbarcheranno sul territorio italiani in modo da poter distribuire gli arrivi su tutto il territorio provinciale. Dell'«emergenza» da gestire insieme sindaci, presidenti di comunità di valle e presidente del Consorzio dei Comuni erano già stati informati nella giornata di mercoledì. Di fatto la Provincia chiede dunque alle amministrazioni locali di non tirarsi indietro e di fare la propria parte nell'accoglienza.
«Per quanto riguarda il Trentino Alto Adige - spiega l'assessora - la quota di accoglienza di competenza è di 184 profughi ogni 10 mila sbarchi. Il che per il Trentino vuol dire 90 persone ogni 10 mila sbarchi. Il problema è non sappiamo né quando, né quante persone arriveranno nelle prossime settimane e quindi occorre organizzarsi in tempo per non trovarci impreparati», spiega l'assessora.
Dopo l'esperienza del 2011 con l'arrivo dei profughi dal Nord-Africa, ora è previsto soprattutto l'arrivo di siriani ed eritrei, in fuga dalla fame e dalla guerra.
L'ultima comunicazione del Commissariato del Governo, che regolamenta gli arrivi e fa da tramite tra gli organismi centrali e le regioni e le province, è stata il 15 agosto. In questa veniva annunciato l'arrivo di 33 persone. «Nel complesso, dal 22 marzo ad oggi sono arrivati 15 gruppi di persone, per un totale di 578 profughi. Al momento, sul nostro territorio, abbiamo 110 persone al campo di Marco di Rovereto e 75 a Castelfondo. «C'è la necessità a breve di dimezzare il numero delle persone ospitate a Marco di Rovereto e che quindi vanno sistemate altrove. Inoltre occorre prepararsi per i nuovi arrivi. Lo stato paga 30 euro al giorno per ogni profugo e la cifra comprende alloggio, cibo e accompagnamento linguistico. La Provincia, poi, fornisce ad ognuno 2,5 euro al giorno per piccole spese personali».
Ora dalla Provincia attendono risposte da Comuni e Comunità. Vanno scovate Comunità o pensioni non utilizzate o anche appartamenti vuoti. «Ovviamente si tratta di alloggi che devono rimanere a disposizione per un certo periodo perché i profughi entrano in un percorso che comprende la richiesta di asilo politico di protezione umanitaria e i tempi sono lunghi. Si parla di mesi». Nessuno, però, in questo momento può chiamarsi fuori e tutti, sul territorio provinciale, dovrebbero dare il loro contributo in base alla disponibilità di strutture. «Poi naturalmente anche la Provincia si sta muovendo per cercare risposte, ma distribuendo queste persone sul territorio si riesce a garantire un servizio migliore per tutti».