Il nodo ricerca accentua la spaccatura in Provincia

L'addio di Francesco Salamini ha materializzato la spaccatura che si è venuta a creare in giunta provinciale tra la linea del Patt, rappresentata dal governatore  Ugo Rossi  e dall'assessore all'agricoltura, Michele Dallapiccola , decisi a puntare sul direttore del Codipra, Andrea Berti, e quella del Pd e dell'Upt che invece avrebbero preferito prorogare l'incarico a Salamini. L'assessora alla ricerca, la «dem»  Sara Ferrari, mette sul tavolo della giunta la questione della presidenza della Fondazione Edmund Mach (Fem), visto il precipitare della situazione

di Luisa Maria Patruno

L'addio di Francesco Salamini ha materializzato la spaccatura che si è venuta a creare in giunta provinciale tra la linea del Patt, rappresentata dal governatore  Ugo Rossi  e dall'assessore all'agricoltura, Michele Dallapiccola , decisi a puntare sul direttore del Codipra, Andrea Berti, e quella del Pd e dell'Upt che invece avrebbero preferito prorogare l'incarico a Salamini. 

 

L'assessora alla ricerca, la «dem»  Sara Ferrari, mette sul tavolo della giunta la questione della presidenza della Fondazione Edmund Mach (Fem), visto il precipitare della situazione dopo un burrascoso faccia a faccia che sarebbe avvenuto nei giorni scorsi fra Rossi e Salamini, che ha portato quest'ultimo a prendere atto di non avere la fiducia del nuovo presidente e ad abbandonare il campo.

sara ferrari

 

La procedura di nomina prevede che il 10 novembre scadano i termini anche se la giunta ha chiesto una sospensione alla prima commissione che deve esprimere il parere sui candidati. Dopo il ritiro di Salamini, infatti, l'unica candidatura sul tavolo è quella di Berti, ma ciò non toglie che la giunta possa presentare un altro nome. Ed è questo che l'assessora Ferrari intende fare per nulla convinta di affidare S. Michele a Berti.

«Avrei voluto che Salamini rimanesse per altri due anni - dice Ferrari - per consolidare il lavoro fatto e usare il suo prestigio personale per realizzare il progetto a cui stiamo lavorando di mettere in relazione S. Michele con Laimburg e le Università di Trento, Bolzano e Innsbruck, per creare una dimensione pià ampia che unisca ricerca e formazione. Io incontrerò Salamini e mi auguro che sia almeno disponibile a darci ancora una mano anche se non più nel ruolo di presidente per questo obiettivo».
Riguardo al nuovo presidente l'assessora Ferrari dice nuovamente di ritenere essenziale puntare su una persona che «abbia autorevolezza, carisma e riconoscimento internazionale nel campo dell'agricoltura e della ricerca».


«Serve - sottolinea l'assessora del Pd - chi sappia tenere insieme la scuola, il centro tecnologico e la ricerca mantenendo e facendo crescere il livello del centro di ricerca che oggi è riconosciuto come il primo in Italia e che anche se non trentino conosca il lavoro che qui è stato fatto e il nostro territorio. Io ho valutato in queste settimane vari curriculum ma non voglio fare nomi. Ne parleremo in giunta e decideremo entro il 10 novembre. Fondamentale però, ripeto, è l'autorevolezza per conservare il livello raggiunto e per riuscire ad acquisire fondi europei e finanziamenti sugli importanti progetti sui quali si lavora a S. Michele e che oggi sono ben conosciuti a Bruxelles». Insomma, non è per nulla l'identikit di Andrea Berti.


Per il nuovo presidente della Fondazione Kessler la giunta avrà invece tempo fino a fine anno, mentre la nomina della rettrice de Pretis alla Corte costituzionale crea un altro vuoto che complica il quadro del «sistema ricerca». «Anche le belle notizia - commenta l'assessora Ferrari - possono avere un risvolto negativo. Io sono entusiasta per questo riconoscimento alla rettrice e questo onore al nostro territorio. Per noi però è una perdita, perché lavoravamo bene insieme, con grande collaborazione».


Sul futuro della ricerca in Trentino, però, Ferrari è fiduciosa: «Per il 2015 saranno confermate le risorse del 2014. La Provincia destina alla ricerca  118 milioni , circa il  2%  del Pil contro l'1% dell'Italia. E la conferma non è poco in questo quadro generale di tagli per tutti e su tutto».

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