Bressan: giovani, sognate. Basta con alcol e droga
«Cari giovani, molti anziani dicono che voi non avete sogni, ma mi pare che spesso riflettano la loro stanchezza o disillusione». A dirlo è stato l'arcivescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan, nell'omelia della messa che ha celebrato nel pomeriggio alla festa diocesana adolescenti, che ha visto un migliaio di giovani al PalaTrento
"Cari giovani, molti anziani dicono che voi non avete sogni, ma mi pare che spesso riflettano la loro stanchezza o disillusione". A dirlo è stato l'arcivescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan, nell'omelia della messa che ha celebrato nel pomeriggio alla festa diocesana adolescenti, che ha visto un migliaio di giovani al PalaTrento dalle 15.30. Incontro che prelude all'inizio del nuovo anno di attività e che è stato anche occasione l'occasione per ringraziare don Tiziano Telch che da qualche settimana ha lasciato il coordinamento della pastorale giovanile per gestire nel ruolo di rettore la realtà del Seminario.
"Ognuno, ognuna, di voi - ha aggiunto l'arcivescovo nell'omelia - ha un sogno e magari più sogni nella via vita. Una civiltà in cui i giovani non avessero aspirazioni alte, è destinata a scomparire. Per questo ringrazio gli organizzatori di questa festa, che hanno deciso di mettere a tema tale aspetto così importante per la vita di tutti, soprattutto per voi giovani".
"Sognare è possibile, anzi necessario - ha proseguito monsignor Bressan - e non è alienante: pensate attorno a voi, quanta sofferenza per amici che sprecano la vita con l'alcol o la droga, che sono annoiati, mentre ci sarebbe tanto del bene da compiere nello studio, nel volontariato, nelle associazioni, nei gruppi, per la qualità della vita. Pensiamo anche a famiglie dove manca amore o anche un sufficiente reddito, oltre che alle tragedie delle guerre e della fame nel mondo. Vogliamo una realtà diversa: siamo consapevoli che non è facile raggiungere questo obiettivo, ma non rinunciamo a sognare; questo mai. E non rinunciamo a fare oggi quei passi che possiamo e prepararci a farne di più importanti nella nostra vita".
"Non dimentichiamo, certo, chi siamo (la nostra famiglia, le abilità e i difetti) e non ci estraniamo dalla vita - ha concluso l'arcivescovo - ma proprio partendo dalla situazione in cui ci troviamo possiamo o dobbiamo sognare il futuro. Dio propone un livello alto da raggiungere. Non si sostituisce a noi, ma desidera suggerirci attraverso lo Spirito Santo la via migliore per concretizzare ciò che stiamo cercando e ci dà la grazia per innalzarci".