Franco Panizza: nulla contro i dipendenti statali
«Rivendicare competenze dallo Stato non significa disconoscere l'impegno e i risultati dei dipendenti statali». Lo afferma il segretario e senatore del Patt Franco Panizza. «Pensare di risolvere i problemi dell'Italia accentrando tutto sullo Stato come è nello spirito della riforma costituzionale adesso in fase di discussione non risolverà i problemi dell'Italia»
"Rivendicare competenze dallo Stato non significa disconoscere l'impegno e i risultati dei dipendenti statali". Lo afferma il segretario e senatore del Patt Franco Panizza. "Pensare di risolvere i problemi dell'Italia accentrando tutto sullo Stato come è nello spirito della riforma costituzionale adesso in fase di discussione - sottolinea Panizza - non risolverà i problemi dell'Italia, tanto è vero che le due competenze che sono da sempre in maniera esclusiva in capo allo Stato, ossia la giustizia e il fisco, non sono certo al massimo dell'efficienza, visto che è universalmente riconosciuto come la giustizia italiana sia lenta e macchinosa, oltre che costosa, e il nostro fisco tra i più complessi del mondo, per non parlare della piaga dell'evasione fiscale che da sempre grava sul nostro Paese".
"Nulla quindi contro i dipendenti, che anzi svolgono in maniera precisa e rigorosa il proprio lavoro - prosegue Panizza - ma un richiamo al Parlamento a portare avanti le riforme. Non dobbiamo dimenticarci che ogni anno, a causa della farraginosità del sistema giudiziario, l'Italia disperde circa l'1% del proprio Pil. E, dal punto di vista fiscale, la nostra Provincia avrebbe performance ancora maggiori se potesse gestire in piena autonomia le proprie risorse tributarie, destinando naturalmente allo Stato Centrale la quota del gettito ad esso dovuta".