Primo tratto di ciclabile lungo via Maccani

di Domenico Sartori

Trento prosegue nel potenziamento della rete delle piste ciclabili, rispondendo alle attese dei residenti. Due gli interventi cui la Giunta comunale ha dato il via nella seduta di lunedì scorso.

PRIMO TRATTO DI VIA MACCANI

Il progetto esecutivo approvato prevede un nuovo percorso ciclopedonale lungo via Maccani, con punto di partenza l’incrocio con via Caduti di Nassirya (dove c’è il cavalcavia della Lidl) e l’incrocio, a nord, con via Maestri del lavoro. «Un intervento risultato del confronto in Consiglio comunale» ricorda l’assessore ai lavori pubblici, Italo Gilmozzi «lo avevamo messo a bilancio nel 2015 per quest’anno, poi venne stralciato per essere recuperato in fase di assestamento di bilancio, in seguito ad un assemblea pubblica a Campotrentino». E sarà soprattutto Campotrentino, aggiunge Gilmozzi, a beneficiarne: «Da tempo attende una riqualificazione».

Il nuovo percorso ciclo-pedonale risolve due problemi. In primo luogo, spiega il geometra Giancarlo Zanella, responsabile dell’ufficio opere di urbanizzazione primaria del Comune, collega la pista ciclo-pedonale proveniente da Corso Alpini-via Maccani sud con la zona commerciale di via Maccani nord, una zona oggi priva di ciclabile: c’è solo un percorso pedonale, che inevitabilmente finisce per essere utilizzato anche dai ciclisti, con altrettanto inevitabili problemi di convivenza coi pedoni. Il secondo problema, considerato con il progetto, è la pericolosità dell’accesso al supermercato Lidl. La carreggiata del cavalcavia di innesto alla rotatoria sarà spostata verso sud, in modo da rendere più sicure le manovre degli utenti del supermercato e dei mezzi in transito.

Il nuovo tratto di percorso ciclopedonale è lungo circa 600 metri e largo 3. La spesa è di 320 mila euro, di cui 184 mila per lavori. Sarà necessario espropriare alcuni terreni privati (il costo stimato è di 100 mila euro. Coordinatore della sicurezza è l’ingegner Adriano Battisti. Si andrà all’appalto entro l’anno, per eseguire i lavori (che richiedono 120 giorni) la prossima primavera. Per il secondo tratto, altrettanto atteso, 300 metri tra via Maestri del Lavoro e via Antonio Detassis, zona uffici della Polizia locale, è una questione di risorse (circa 300 mila euro), che per ora non ci sono. «Gli uffici hanno già predisposto un progetto preliminare» dice Gilmozzi «come pure c’è uno studio di fattibilità per un collegamento tra via Maccani e via Brennero, circa due 200 metri a nord della rotatoria della Lidl. La richiesta è di fare un sottopasso».

NUOVO COLLEGAMENTO IN VIA DOS TRENTO

Il secondo intervento è la realizzazione di un percorso ciclopedonale, lungo 86 metri e largo 3,5, che collega il marciapiede esistente su via Dos Trento (ad est del sottopasso stradale della vecchia tangenziale) e la nuova pista ciclopedonale che collega la zona del vecchio deposito di autodemolizioni «Rigotti» con il centro sportivo della Vela, passando per il parcheggio ex Zuffo. Sarà demolito il sottopasso stradale della vecchia tangenziale e realizzata una strada di accesso, larga circa 3 metri, a servizio del museo delle gallerie, che da via Dos Trento raggiungerà con una rampa il piazzale. Di fatto ci sarà un collegamento ciclopedonale dal centro sportivo della Vela a via Vannetti, cioè al centro città, attraverso il nuovo percorso di via Fratelli Fontana.

Saranno inoltre realizzate delle opere di sostegno (per 40 metri) per la eventuale, successiva posa di una barriera acustica all’imbocco nord delle nuove gallerie della tangenziale di Piedicastello, e sarà adeguato l’impianto di illuminazione esistente e messo mano ad un tratto della fognatura. Il costo è di 250 mila euro. Anche in questo caso, la gara di appalto sarà entro dicembre. Ma realisticamente i lavori (150 giorni) slitteranno all’estate, per ridurre al minimo i disagi: sarà infatti necessario chiudere al traffico via Dos Trento per un mese e mezzo. «Dovremo raccordarci con Trentino Trasporti» spiega il geometra Zanella. «Sono entrambe opere importanti e attese» aggiunge l’assessore Gilmozzi. Due opere politicamente orientate a favorire la mobilità sostenibile.

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