Parcheggio di piazza Centa, cantiere fermo da un anno, Ianeselli rassicura: «Stiamo lavorando ad una soluzione»
Il sindaco spiega che i terreni sono impregnati di polvere di carbone, per la legge «rifiuti speciali». Quando verrà asportato il materiale depositato nella piscina d’antan nel 1916? «I nostri tecnici sono al lavoro con l’Appa», ed auspica un «ricordo del nuoto della Belle Epoque»
TRENTO. Da un anno il cantiere del parcheggio pertinenziale di piazza Centa è fermo, il giardino transennato, i bambini e la gente senza uno spazio verde. Quando inizierà la bonifica dei terreni inquinati che sono affiorati? «Ci stiamo lavorando» è più o meno la risposta del sindaco Ianeselli. Che però non fa date né previsioni.
E’ stato lo stesso primo cittadino a “postare” su Facebook il suo annuncio: «Siamo vicini alla soluzione che sbloccherà i lavori al parcheggio pertinenziale di piazza Centa. A fermare il cantiere è stato il ritrovamento di una piscina di fine Ottocento, utilizzata soprattutto dai militari austroungarici. Testimonianza della Belle Époque trentina, la piscina era inserita in un vero e proprio Lido, con tanto di sabbia e cabine per cambiarsi, ricavato là dove un tempo passava il corso dell'Adige. Non è stato l'interesse archeologico dei reperti a bloccare i lavori, ma il materiale con cui è stata riempita (e smantellata) la piscina nel 1916, quando già era scoppiata la prima guerra mondiale. Si tratta di rifiuti, non tossici, che contengono residui della combustione del carbone e devono essere smaltiti seguendo precise procedure».
Il problema sono i costi: non può certo permetterseli la cooperativa di residenti che ha promosso il progetto. Ma tocca al Comune, come proprietario dei terreni. Quindi la soluzione è semplice: quando arrivano i soldi per portare via i rifiuti speciali? Per Ianeselli «I tecnici comunali, insieme con l'Appa e la Provincia, stanno lavorando alla soluzione del problema con l'obiettivo di far ripartire il cantiere entro fine anno e di restituire presto ai cittadini un parco ancora più bello di prima.
Capisco il disagio di chi frequentava il parco di piazza Centa. Purtroppo i cantieri portano con sé imprevisti e scoperte. Come quella del Lido trentino, in verità già noto agli storici, che ci riporta all'antico rapporto della città con l'acqua, il nuoto e le piscine (allora vietate alle donne, pena l'arresto immediato). Non sarebbe male, a lavori conclusi, ricordare in qualche modo quello che il sottosuolo nasconde: l'antico alveo dell'Adige e appunto la piscina dei tempi di Paolo Oss Mazzurana, il podestà illuminato che diede un grande impulso alla modernizzazione della città».
Si sa che il sindaco è un appassionato nuotatore. Ma il suo slancio poetico è stato raffreddato nei giorni scorsi da un intervento critico di Legambiente e Amici della Bicicletta: avevano un progetto ben diverso per piazza Centa, fatto di spazi per pedoni e ciclabili, con attraversamenti a raso, limite di velocità a 30 per le auto. Insomma: quello che una moderna città europea avrebbe fatto. Non l’ennesimo parcheggio per auto, che fra l’altro sta privando da tempo la popolazione di uno spazio verde (l’unico nel quartiere).