Ala, lo schianto mortale in A22 inchiesta per omicidio stradale
Il giorno dopo un'indicibile tragedia è quello delle domande e dei rimpianti di chi c'era ed è sopravvissuto.
È così il primo giorno di ritorno dall'ospedale per Francesco Signoretti: lui era alla guida della Rav 4 che si è schiantata contro un camion in autostrada fra Ala e Avio, a pochi minuti da casa, incidente nel quale hanno perso la vita la moglie Rosanna e la cognata Catia Riviera.
Ieri in un incidente simile, in A22 ad Avio, un giovane lombardo è rimasto gravemente ferito.
Francesco Signoretti è tornato nella sua villetta di Mori ieri mattina Signoretti ma le giornate sono lunghe e difficili, dolorose. Con lui, tutto il giorno, al suo fianco, il fratello Natalino e l'affetto di tutti i famigliari: «Fisicamente sta abbastanza bene - spiega Natalino Signoretti - ma psicologicamente è dura. I perché sono tanti, le domande, i rimpianti, non riesce a spiegarsi. Insomma, non c'è niente da dire, io capisco il dolore e gli sono vicino. Non ci sono risposte, dopotutto, ma per Francesco è un momento molto, molto difficile».
Francesco Signoretti ha conosciuto molto giovane sua moglie Rosanna: nemmeno ventenni, lui di Arco, lei di Rovereto, si sono innamorati e hanno iniziato un'avventura assieme. «Erano una coppia affiatata - ricorda il fratello Natalino - sempre assieme, lei al suo fianco in tutto, dal divertimento alla vita lavorativa. Poi si sono trasferiti a Mori, da circa 25 anni», e poi sono nate due figlie e si sono susseguite tante iniziative imprenditoriali assieme. Prima i banchi del mercato, poi il commercio con una catena di negozi, la ristorazione, e nel futuro ancora la voglia di investire e spendersi con il progetto per il quale avevano preso contatti con l'amministrazione mariana di creare un agriturismo nella frazione di Besagno. Sogni spezzati da un tragico incidente, che oggi Francesco, ferito nell'animo, non si spiega mentre piange la scomparsa della moglie. Lei, Rosanna, era una di quelle donne solide che sanno essere la colonna e il sostegno della famiglia. Così la descrive chi la conosceva: «Nonna instancabile, mamma affettuosa, moglie bravissima».
Passioni e lavoro si sposavano bene nella vita di Rosanna Riviera: amava cucinare e la sua tavola era sempre pronta per le riunioni famigliari, adorava la vita all'aria aperta, fare picnic sempre con il marito, le figlie, la nipotina e ci avrebbe, in futuro, portato anche la nuova arrivata in famiglia, la seconda nipotina venuta al mondo solo pochi giorni fa. «Posso dire solo che era una santa donna - ricorda Natalino Signoretti - non trovo altro modo di descriverla meglio. Tutta casa, lavoro, nipotini. Una grande, santa, donna, buona come il pane e di quelle donne che così, oggi, non si trovano più. C'era dappertutto e per tutti, senza sosta, mai stanca, sempre sorridente e a disposizione degli altri».
È la generosità di spirito e la concretezza nell'aiutare che più si ricorda della donna, tragicamente scomparsa: «Prima venivano gli altri, dopo lei e le sue esigenze - prosegue il cognato - Se c'era una cena lei era sempre quella che faceva da mangiare, distribuiva, metteva via per tutti. Una brava donna, quelle mogli che ci vorrebbero per tutti gli uomini, una donna alla quale non si poteva difettare nulla, semplicemente. Poche sono così, capace di chiedere agli altri sempre come andava, se c'era qualche problema ma senza invadenza alcuna, molto discreta. Una donna speciale?ma la vita sa essere crudele».
È rassegnato Natalino alla tragedia che ha invaso una vita serena e piena di energia, sta accanto al fratello e dà voce anche ai suoi pensieri su Rosanna, mentre Francesco non se la sente di ricordare la moglie a voce alta, preferisce la calma di casa ed evitare, per ora, il pubblico, come fanno i sopravvissuti ad un incidente terribile dal quale invece persone care non torneranno più. Ai sopravvissuti le cicatrici da rimarginare di un dolore profondo, i tanti perché senza risposta.
Nel frattempo la polizia stradale di Trento ieri ha trasmesso alla Procura di Rovereto i primi atti che riguardano l'incidente. Con questa documentazione il pm Valerio Davico aprirà un fascicolo sul caso che, come prevede la legge, vedrà il guidatore accusato di omicidio stradale.