Filatoio di Piazzo, otto progetti per il rilancio

Ora è più a portata di mano un progetto serio per il rilancio del filatoio di PIazzo, nel comune di Villa Lagarina. Con la mostra degli elaborati, realizzati dagli studenti dell’Istituto di storia di architettura e tutela dei monumenti dell’Università di Innsbruck, giunge a conclusione un lavoro che, proposto dai docenti Markus Scherer, Klaus Tragbar ed Elmar Kossel, aveva come obiettivo quello di creare proposte per il potenziale riutilizzo del filatoio di Piazzo.
 
L’esposizione è stata inaugurata nel foyer del consiglio comunale venerdì e resterà visitabile, negli orari di apertura del municipio, fino al 31 marzo. L’amministrazione comunale ha espresso vivo compiacimento per i lavori presentati, tutti corredati da mappe e plastici. Si è sottolineato che il filatoio non dovrà diventare un museo, ma un elemento vivo, oltre che parte della storia e dell’archeologia industriale lagarina; dovrà trovare un suo nuovo ruolo, anche nel più ampio contesto della Via della seta: progetto pensato all’interno del fondo strategico territoriale e che coinvolge anche le municipalità di Ala e Rovereto
 
Gli 8 progetti esposti a Villa valorizzano i volumi esistenti e, in vario modo e con varie metrature e cubature, propongono estensioni della struttura. Tutti valorizzano la piantumazione di gelsi attorno al filatoio e si prevedono spazi ristorativi ed espositivi, luoghi dove favorire il lavoro di ricerca e sale per seminari. C’è chi sogna un’esposizione di farfalle vive, omaggiando e ricordando il ruolo di altri insetti quali erano i bachi da seta e chi, al contrario, punta sulle più moderne tecnologie e «vede» gli spazi interni dedicati al lavoro di droni che intrecciano fili e tessuti di ultima generazione; c’è anche chi mette lo sport al centro dell’idea progettuale. 
 
Erano una ventina gli studenti arrivati a Villa Lagarina il 3 aprile scorso e l’architetto Markus Scherer, il docente che li accompagnava, ha spiegato: «Questa esperienza è inserita in un esame del corso di studi; l’idea condivisa con l’amministrazione di Villa Lagrina è orientare i lavori verso la riattualizzazione della tradizione produttiva. Ringraziamo l’amministrazione, perché trovare l’edificio oggetto di studio è una parte dell’impegno, poi serve anche trovare interlocutori collaborativi e che credano nel lavoro portato avanti». I futuri architetti erano stati anche in visita ad Abbadia Lariana, in provincia di Lecco al museo della seta, per meglio trarre ispirazione avendo una chiara visione di quelle che erano le lavorazioni industriali di Piazzo. 
 
Dei tanti progetti, sono stati selezionati i migliori: otto quelli portati a Villa Lagarina ed esposti al pubblico; eccone autori e titoli. Alex Piazzo, «Filatoio di Piazzo»; Christine Hanakam, «Dal gelso ai fabbricati di seta»; Benjamin Schaber, «Filatoio di Piazzo»; Victoria Küng, «Setaria»; Marcel Gladbach, «Filatoio sperimentale»; Paul Köb, «Centro per gli sport all’esterno, Piazzo»; Johannes Stadelmann, «Reincarnazione del Filatoio di Piazzo»; Monika Conrater, «Ars Filum». Una più approfondita descrizione dei progetti è pubblicata sul sito  del Comune; ovviamente il tutto può meglio essere apprezzato se si visita la mostra.

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