Castello Tesino, nuova caserma: finanziamento scaduto nel 2014
Nel 2015, l’assessore Tiziano Mellarini aveva detto e ribadito più volte: «Sono ormai finiti i tempi per costruire nuove caserme dei vigili del fuoco».
Ma dal «bando» erano escluse le caserme il cui iter di finanziamento era già andato a buon fine. Tra queste, la nuova sede unica per i Vigili del fuoco di Castello Tesino, per il 118 e la Forestale. Un progetto giunto a finanziamento nel 2011, con delibera 59 del Consiglio di amministrazione della Cassa provinciale antincendi (un’agenzia della Provincia). In quell’atto, all’opera era stata assegnata priorità 1, il massimo, nonostante a 4 km di distanza fosse già in costruzione il centro della protezione civile di Pieve Tesino.
Comunque, quello approvato era un progetto completamente differente da quello illustrato dall’Adige mercoledì, che prevede l'adattamento di un capannone artigianale già esistente in località Figliezzi. L’opera infatti doveva sorgere su un terreno posto verso Celado, poi rivelatosi «problematico dal punto di vista geologico» (come ha spiegato il sindaco Ivan Boso); il costo ammontava a 2.975.656,73 euro e, detratta la spesa già finanziata (800mila euro), quella ammessa era 1.967.408,38 euro, per un contributo finale di 1.475.556,29 euro. Il preventivo era quindi superiore di 1 milione al progetto definitivo, approvato nei giorni scorsi dal consiglio comunale di Castello, che dovrà ora essere presentato all’agenzia provinciale, nella speranza che il finanziamento sia confermato.
Cosa non scontata, perché su richiesta del Comune il termine di consegna della documentazione necessaria alla concessione del contributo era stata prima prorogata al 23 giugno 2013, poi al 23 giugno 2014: «termine improrogabile». È dunque legittimo dubitare che quel finanziamento sia ancora esistente. E se non lo è, vista la nuova linea della Provincia per fermare la proliferazione delle caserme, si valuterà se sia opportuno realizzare un altro centro della protezione civile vicinissimo a quello di Pieve?
A credere che sia opportuna una riflessione è l’ex sindaco di Cinte, Leonardo Ceccato, che sulla pagina Fb «Sei tesino se...» rilancia la notizia, scrivendo: «La priorità del Tesino in questo momento è quella di cercare di creare posti di lavoro. Calcolando anche la drastica riduzione degli investimenti nel 2017 per quasi 600 milioni, pur non conoscendo il piano finanziario dell’opera, questa mi lascia qualche dubbio». E in molti gli danno ragione, pur riconoscendo tutti il grande lavoro svolto dai vigili del fuoco volontari. Commenta un altro ex sindaco, Enzo Boso: «Siamo ancora alla rincorsa del “faccio di più”. Il problema, anche stavolta, è che non ci si parla: sarà da ridere con le gestioni associate». E un altro cittadino osserva: «Ci sono sicuramente priorità maggiori, come le fognature di via Terrasanta, che in certi punti tracimano e scorrono a cielo aperto nei terreni a monte di via Dante. Per non parlare dell’acquedotto, sempre nella via sopra citata che, vecchio di 70 anni, è diventato un colabrodo». Fino alla turista, che viene in valle fin dagli anni ’70 e annota: «Purtroppo in tutti questi anni mi sembra sia stato fatto davvero poco di innovativo per cambiare le sorti dei vostri paesi. Io sono affezionata al Tesino, ma avete perso tanti treni e di questo mi dispiace molto».