Guardia medica, non si torna indietro
Una serata per pochi intimi. Una cinquantina di persone per parlare di sanità e di salute con l’assessore provinciale Luca Zeni. Per sentirsi dire che, per quanto riguarda il servizio di guardia medica, indietro non si torna. Nelle scorse settimane l’intera conca del Tesino si era mobilitata per chiedere una serata pubblica con Zeni sul servizio di continuità assistenziale di Pieve. Ma martedì sera, nell’auditorium di palazzo Ceschi, nessun amministratore, nessun cittadino è sceso nel fondovalle per far sentire le proprie ragioni.
«Io non mi tiro indietro, il 6 marzo ho accettato l’invito dei sindaci e andrò a confrontarmi con i cittadini del Tesino - ricorda Zeni - per ribadire loro, però, che su questa decisione non si torna indietro. Il problema della guardia medica è un falso problema. Altrove, in altre parti d’Italia, il servizio è stato chiuso e soppresso, qui abbiamo messo in atto una razionalizzazione che, a conti fatti, non ha provocato grossi disagi ai cittadini».
I dati, per l’appunto. Negli ultimi tre mesi e mezzo, da quando il servizio è stato chiuso a Pieve, la guardia medica di Borgo ha risposto a 1.428 interventi a fronte del 1.516 dello stesso periodo, dodici mesi prima. «In passato venivano garantite 0,5 prestazioni ogni ora, oggi siamo a 0.8 e dai 6,3 interventi siamo saliti a 10,1. Con gli accessi al Pronto Soccorso che non sono schizzati alle stelle, come detto da più parti. Dai 3.112 siamo saliti a 3.172, quasi un 2% in più!». A Borgo Luca Zeni ha presentato il suo modello di sanità trentina, l’ha fatto davanti all’intera giunta comunale di Borgo, il presidente della Comunità Attilio Pedenzini, il sindaci di Torcegno Ornella Campestrin e quello di Ospedaletto Ruggero Felicetti.
Poco prima aveva incontrato anche il Consiglio per la Salute per ribadire loro gli impegni messi in campo dalla Provincia e difendere le scelte fatte.
«Il nostro modello di sanità è la seconda, per qualità, in Italia, dopo quella Veneta. Tra le 262 regioni europee siamo all’11° posto ma abbiamo ancora tanto da fare per garantire gli attuali livelli e migliorare le nostre prestazioni ai cittadini». Diverse le domande arrivate dalla sala.
«Stasera gli assenti ingiustificati hanno decisamente torto - ha chiosato Fabio Dalledonne - ma, mettendo una pietra sopra alla riapertura del punto nascite, mi piacerebbe pensare ad un ripensamento sul servizio di guardia medica del Tesino ed avere adeguate rassicurazioni sul progetto del percorso nascita».
Da Zeni nessuna apertura sulla guardia medica, quanto al percorso nascite «massima disponibilità per far ulteriormente decollare il servizio, come avvenuto nelle Giudicarie».
Si sono fatti sentire anche Walter Arnoldo, presidente degli albergatori di Levico, Maurizio Dal Bianco, consigliere comunale dello stesso comune, e l’assessore di Borgo Luca Bettega. Domande a cui Zeni, coadiuvato dal direttore generale dell’Azienda Sanitaria Paolo Bordon, ha risposto. Ma su Pieve Tesino l’assessore è stato chiaro. Non si torna indietro.
«Quei 2 milioni che, a livello provinciale, sono stati risparmiati, passando da 34 a 21 presidi in Trentino, saranno utilizzati per migliorare altri servizi sanitari. In passato avevamo 17 guardie mediche in Trentino che garantivano meno di 4 interventi ogni 12 ore. Dati alla mano, con questa razionalizzazione - ha concluso - riusciamo a continuare a garantire il servizio ed a breve stabilizzeremo anche i rapporti di lavoro con i 106 medici presenti sul territorio».