L’educazione finanziaria con Giovanna Andreatti comincia già alle elementari
La collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Piné, dai laboratori alla sperimentazione con gli alunni. La ricerca: «In Italia il livello di competenza è sotto la media europea, partiamo dai banchi scolastici»
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BEDOLLO. Trasmettere le prime nozioni sul risparmio, i corretti stili di vita e il complesso mondo economico-finanziario sin dalle elementari, avviando una nuova sensibilità su cooperazione e mutualità, partendo dagli insegnamenti di Don Lorenzo Guetti.
Questi i temi della ricerca universitaria e tesi di laurea condotta da Giovanna Andreatti (in foto) di Piazze di Piné alla facoltà di scienze della formazione primaria dell’Università di Bolzano, anche con dei laboratori e delle sperimentazioni condotti con la classe 5ª delle Elementari di Bedollo dell'Istituto comprensivo di Piné, e premiata dal bando 2023 "Valore allo Studio e al Territorio" promosso dalla Cassa Rurale Alta Valsugana.
Giovanna Andreatti è possibile parlare di risparmio ed educazione finanziaria partendo sin dalle elementari?
«Viviamo in una società sempre più complessa, dove ai cittadini sono richieste maggiori competenze anche in tema economico e finanziario. La scuola è chiamata sin dalle primarie a promuovere proposte educative di cittadinanza attiva ispirati a tali bisogni e alle esigenze. Secondo le indagini condotte da vari istituti di ricerca, in Italia il livello di competenza finanziaria è sotto la media europea; da qui la necessità di nuovi percorsi educativi già dalle elementari per rispondere a tali bisogni educativi e colmare il gap».
Durante la tesi ha avuto un confronto con alunni ed insegnati?
«Grazie alla disponibilità dell'Istituito comprensivo di Piné ho potuto tenere dei laboratori e delle sperimentazioni con la classe 5ª delle Elementari di Bedollo. Un lavoro interdisciplinare con le insegnati di matematica, italiano, dove gli alunni erano suddivisi in piccoli gruppi e "cooperative scolastiche" dove ognuno aveva un ben preciso ruolo e missione da seguire per rispettare i compiti affidati. Sono stati affrontati tempi del denaro, del risparmio e del credito cooperativo, sia attraverso letture, risoluzione di piccoli compiti e problemi, privilegiando il lavoro di gruppo, la didattica cooperativa e inclusiva e lo sviluppo di competenze per risolvere temi e situazioni reali».
I ragazzi sono stati aiutati da un simpatico personaggio.
«Abbiamo seguito le pagine del libro "L'Economia raccontata ai bambini. Le avventure di Gellindo Ghiandedoro" (un progetto sviluppato da Cassa Centrale Banca nel 2007), dove un simpatico scoiattolo affronta temi e problematiche del mondo del credito e della finanza, superando con sapienza ed abilità tanti ostacoli. Nelle lezioni è stato proposto un questionario per testare la competenza finanziaria per capire l'indice di efficacia educativa».
Quali gli elementi interessanti emersi alla fine del corso?
«Con riflessioni scritte e un focus group finale si e colto come gli alunni abbiano conosciuto da vicino e "toccato con mano" temi spesso affrontati in famiglia (il risparmio, lo spreco di cibo, il valore del denaro), ma mai spiegati sino in fondo ai ragazzi. È stata rilevata una grande consapevolezza sulla peculiarità del territorio trentino, del ruolo svolto dalla cooperazione e l'aiuto mutualistico e le peculiarità delle casse rurali: istituti di credito sicuramente diversi e più attenti al territorio anche secondo il parere degli alunni».
Un'esperienza ripetibile in altre scuole?
«Ho intenzione di approfondire la tematica dell'educazione finanziaria a bambini e ragazzi anche con il dottorato di ricerca avviato con l'Università di Bolzano, e la stessa Cassa Rurale Alta Valsugana sta mettendo a punto un progetto per coinvolgere più istituti e plessi scolastici del territorio. I percorsi di educazione finanziaria alla scuola primaria sono molto efficaci per sviluppare e migliorare non solo conoscenze su economia, credito o finanza, ma anche per accrescere le competenze socio-relazionali, diventando domani cittadini attivi con maggiore benessere personale e sociale e rapporti costruttivi con le istituzioni».