Nella scuola trentina gli stipendi sono più alti
Gli insegnanti trentini sono pagati meglio rispetto alla media nazionale. Non solo: in Trentino la spesa per studente è maggiore del 34% rispetto al resto d'Italia. Sono solo alcuni dei numeri che la Provincia mette sul piatto anche per far digerire una pillola piuttosto amara: una riduzione del budget pari a 9 milioni di euro. Ma i sindacati di categoria non vogliono sentir parlare di tagli
TRENTO - Stipendi più ricchi per il personale della scuola (docenti e presidi), ma sul comparto cala la mannaia della Provincia: 9 milioni in meno. Nei giorni delle proteste degli insegnanti precari (scuole elementari, medie e superiori) il documento ufficiale della Provincia farà arrabbiare non poco e non pochi. Il «Piano di miglioramento delle istituzioni scolastiche e formative pubbliche trentine 2012 - 2014» è un documento corposo, dettagliato. Si parla delle voci di spesa, dei risultati raggiunti e soprattutto dei risultati (economici) che la Provincia intende raggiungere.
I sindacati sono già sul piede di guerra visto che in queste settimane si sta consumando il braccio di ferro con l'assessorato provinciale all'istruzione. Oggetto del contendere sono i 140 contratti a tempo indeterminato: 140 cattedre che, secondo Cgil, Cisl, Uil e Gilda non bastano; all'appello (per coprire tutti i "posti vacanti") mancherebbero altri 222 contratti.
La Provincia risponde alle critiche con i numeri della relazione tecnica. Nel Piano di miglioramento si parla di un Trentino d'eccellenza o comunque anni luce più avanti rispetto al resto d'Italia. Citiamo testualmente: «Solo guardando la spesa corrente, il Trentino registra una spesa per studente maggiore del 34% rispetto al resto d'Italia». Vengono illustrati i dati riguardanti i giovani che stanno dietro i banchi: per ogni plesso ci sono 786,85 allievi (è compresa la scuola di infanzia) contro i 1066,66 del resto del Paese. Quanto alla presenza in classe, in provincia di Trento si contano 19,56 alunni contro i 20,65 nelle altre regioni.
È poi interessante il passaggio riguardante la retribuzione degli insegnanti. Nel documento della Provincia si parla di «buoni risultati raggiunti», che sono «frutto di un notevole investimento effettuato negli anni nella scuola trentina». Si fa riferimento agli indicatori. Fra questi vi è anche la busta-paga dei docenti, che sarebbe più gonfia rispetto a quella di chi lavora fuori da nostri confini. In Trentino ogni insegnante, in prima fascia, riceve una media di 23.000 euro all'anno. Nel piano di miglioramento si fa riferimento alla retribuzione media degli insegnanti e dei presidi: 15-20% in più rispetto alla media nazionale. Il quadro disegnato dai tecnici di via Gilli è quindi a tinte meno fosche rispetto a quello tratteggiato dai sindacati. Si parla di «migliore trattamento anche del personale supplente a cui sono riconosciuti benefit ignoti nel resto del Paese: il periodo estivo retribuito e maggiori retribuzioni per le supplenze lunghe, inclusive anche della retribuzione per la flessibilità».