Nido, le iscrizioni a Trento sono in calo
Dal primo settembre al via il nuovo anno. 23 le strutture in città. Qualche settimana fa, a mettere il servizio sotto la lente d'ingrandimento era stato l'Istat, inserendo il Trentino nei primi posti in classifica per gli alti costi a utente che le famiglie sono costrette a pagare rispetto al resto d'Italia. Negli ultimi anni "persi" 180 piccoli utenti
Con il 1° settembre prenderà il via il nuovo annodegli asili nido della città. Qualche settimana fa, a mettere il servizio sotto la lente d'ingrandimento era stato l'Istat, inserendo il Trentino nei primi posti in classifica per gli alti costi a utente che le famiglie sono costrette a pagare rispetto al resto d'Italia.
Ieri, a fare un preciso quadro della situazione è stato l'assessore comunale Paolo Castelli.
Assessore, quanti sono gli asili nido presenti nel comune di Trento e come sono gestiti?
Oggi i nidi d'infanzia presenti sul nostro territorio sono 23. Di questi sono 9 quelli gestiti direttamente dal Comune e 14 quelli affidati ad organismi della cooperazione sociale o di utilità sociale non lucrativi. Complessivamente i posti messi a disposizione sono 1.120. Abbiamo anche altri 2 posti che derivano da una convenzione con il Comune di Lavis per gli abitanti di quella zona che si trova ai confini tra i due territori.
La maggior parte dei nidi sono a tempo pieno. Ci sono poi i servizi integrativi: il Centro Genitori Bambini che si trova presso il nido «Il Torrione» e il servizio di spazio, gioco e accoglienza che si chiama «Giocastello» presso il nido «Magico Castello» di via Petrarca.
Negli ultimi due anni il numero di posti a disposizione è aumentato?
Abbiamo avuto un incremento dovuto all'apertura di un nuovo nido di infanzia a tempo pieno a Roncafort, che ha una capienza di 54 posti. Poi ci sono state delle riorganizzazioni. È stato ristrutturato il nido «L'Aquilone» di Gardolo con un incremento di una decina di posti e la riapertura del nido d'infanzia «Magico Castello», che mette a disposizione 45 posti. Per capire l'incremento basta pensare che nel periodo dal 2009 al 2013 la capienza dei nidi è passata da 922 a 1120 posti.
Con questi numeri come si colloca l'offerta di nidi a Trento?
Nel 2009 soddisfavamo una domanda effettiva, cioè espressa dagli utenti, del 77,82% e nel 2013 siamo riusciti invece a soddisfare il 94,82% delle domande che arrivano. Con i nidi e i servizi integrativi il Comune di Trento è ampiamente sopra l'obiettivo europeo di Lisbona del 33% come rapporto tra posti disponibili e popolazione residente di 0-3 anni. Noi siamo al 42,21%.
L'Istat ha sottolineato il peso della retta che grava sulla famiglie trentine rispetto il resto d'Italia. A Trento com'è la situazione?
Teniamo in considerazione un nido a tempo pieno con 10 ore al giorno per 5 giorni a settimana per 11 mesi di presa in carico del bambino. La tariffa viene pagata in base dell'Icef e la minima è di 40,60 euro al mese con un valore icef minore o uguale a 0,05. La tariffa massima è invece di 437 euro al mese con un icef non dichiarato oppure maggiore o uguale a 0,3848. Possiamo dire che la retta media è di 270 euro al mese anche se questo è un dato che bisogna prendere con le pinze.
Quanto costa un bambino in un asilo nido all'Amministrazione comunale?
I costi sono ascrivibili per l'89% al personale e nel complesso delle risorse umane impiegate. Nel 2013 il costo medio annuo per un bambino in un asilo tempo pieno è stato per il Comune di 12.230 euro circa. Di questo importo, annualmente la famiglia copre quindi circa 2.970 euro, considerando la tariffa media.
Di fondamentale importante, anche per quanto concerne i costi, è la qualità del servizio.
Certo, la nostra qualità è garantita da una vera e propria serie di Carte e certificati che riassumono gli impegni che il comune di Trento si prende nei confronti del cittadino. A monte c'è un progetto pedagogico che è elaborato dal servizi educativi del comune e dei singoli progetti per ogni struttura in relazione alle diverse peculiarità. Ogni anno viene fatta una indagine di soddisfazione dell'utenza e l'ultimo indice 2013-2014 ha dato come risultato il 97,56% di soddisfazione.
Negli anni è stata registrata una riduzione delle domande presentate per gli asili nido?
Sì, abbiamo assistito ad un calo. Nel 2011 la popolazione da 0 a 3 anni era di 3.425 unità mentre oggi abbiamo 3.134 bambini. Un decremento quindi di circa 300 possibili utenti. C'è stata una flessione nelle domande di iscrizione da ricondurre soprattutto ad un calo delle nascite e solo in parte alla crisi e ai genitori che hanno deciso di tenere a casa i propri figli. Le domande complessive per l'anno educativo 2011-2012 erano 892 per arrivare poi all'anno 2014-2015 dove le domande sono 712.
Avete in programma una implementazione dell'offerta?
Abbiamo in previsione di aprire un nuovo nido a Ravina a tempo pieno con l'anno educativo 2015-2016 e avrà 39 posti. Nell'anno successivo un altro nido d'infanzia, sempre a tempo pieno, sarà aperto a Martignano per altri 45 posti. Cercheremo poi di diversificare sempre di più la proposta educativa adattandola alle mutate esigenze delle famiglie, in termini di conciliazione, rendendo i servizi più flessibili.