Rifiuti e sanità, firmato l'Accordo di collaborazione Trento-Bolzano: più collaborazione per i trapianti di staminali e chirurgia pediatrica, per le discariche invece «ampliamento del bacino d’utenza»
In ambito regionale, intesa fra Kompatscher e Fugatti: dal comunicato molto sappiamo della parte ospedaliera, molto poco sappiamo della parte che riguarda discariche e inceneritore
TRENTO. Sono stati due dei punti toccati dai sindaci trentini, martedì, alla seduta congiunta del Consiglio Provinciale e Consiglio delle Autonomie. Il primo: dove mettiamo i rifiuti? Il nuovo piano provinciale di Trento è in arrivo, l’assessore Tonina lo ha annunciato per luglio, ma intanto sono saliti i costi per lo smaltimento e abbiamo problemi a «collocare» il residuo fuori regione (non solo costa, ma non si trovano siti disponibili).
Il secondo: la sanità pubblica, con una cronica carenza di personale.
Ne hanno parlato oggi – in ambito regionale – i presidenti Fugatti e Kompatscher, per «individuare dei modelli di collaborazione in grado di generare una maggiore sinergia tra Regione e Province autonome di Bolzano e Trento nell’esercizio delle rispettive competenze».
I due governatori hanno rimato un protocollo d’intesa approvato dalle giunte dei tre enti territoriali che il Presidente Maurizio Fugatti ha presentato al consiglio regionale.
«All’interno del protocollo d’intesa le Province e la Regione hanno deciso di individuare, fin da subito, due progetti specifici: il settore del ciclo dei rifiuti, in continuità con le collaborazioni precedenti, e quello della sanità. Nel primo caso, infatti, l’ampliamento del bacino di riferimento è in grado di influenzare in modo rilevante i costi derivanti dalla gestione e consente l’utilizzo ottimale degli impianti di smaltimento e recupero dei materiali» ha spiegato Fugatti. Ma non viene detto nulla di più sulle modalità: l’Accordo ha forse a che fare con l’incenerimento del residuo di lavorazione dei rifiuti trentini nell’inceneritore di Bolzano?
Ha poi detto Fugatti: «In ambito sanitario, è noto come vi siano interventi e terapie specializzati che richiedono un bacino di popolazione di almeno un milione di persone per essere svolti con la massima qualità e sicurezza».
In ambito ospedaliero l’Accordo, valido fino alla fine del 2024, conferma e potenzia la collaborazione sulla Oncoematologia, attraverso l’attivazione tra le due Province di un Programma di Trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche; parimenti, conferma gli ambiti di collaborazione sulla Neuroradiologia, la Protonterapia, l’ossigeno terapia iperbarica, la REMS (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza).
Le Province hanno inoltre convenuto di «intensificare la sinergia sulla Chirurgia pediatrica, con lo scopo di ampliare le competenze già consolidate dalle équipe di Chirurgia pediatrica presenti nell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige e nell’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento, di garantire il miglior esito degli interventi, ivi inclusi quelli svolti con tecnica mini-invasiva, di minimizzare le complicanze post-operatorie e di incrementarne l’expertise chirurgica nell’esecuzione di interventi complessi da parte del personale dei due servizi sanitari. Si va verso una intensificazione della collaborazione anche per quanto riguarda l’Otorinolaringoiatria, con particolare ferimento al trattamento oncologico delle patologie».
«La collaborazione è la parola d’ordine e questo protocollo d’intesa è un importante passo in avanti – ha commentato il vicepresidente della Regione Arno Kompatscher – bisogna creare nuove sinergie necessarie e sfruttare l’economia di scala. Spesso negli ambiti dove interviene la gestione pubblica c’è bisogno della massa critica, questo riguarda il sistema della previdenza, ma anche il tema della sanità dove certe specializzazioni richiedono un bacino di utenza più grande. Ma non dobbiamo fermarci qui. Occorre unire le nostre forze anche sul tema della mobilità per arrivare sempre di più a una mobilità sostenibile».