Trentino, nel 2015 assunzioni nel 22% delle imprese trentine
Si attesta al 22,3% la percentuale delle imprese trentine che prevedono di effettuare assunzioni nel corso del 2015. Un dato lievemente superiore rispetto a quello del 2104 (22,2%) ma inferiore rispetto a quelli rilevati dal 2007 al 2011, sempre al di sopra del 30%.
A evidenziarlo è l’indagine Excelsior, la ricerca sull’occupazione che ogni anno Unioncamere realizza con la collaborazione delle singole Camere di commercio e con il ministero del lavoro e delle politiche sociali. La motivazione prevalente per le nuove assunzioni è l’esigenza di manodopera per la sostituzione di dipendenti indisponibili (32,1%), seguita dalla necessità di incrementare l’organico a causa della domanda in crescita o in ripresa (27,5%),un dato superiore al 21% del 2014. Tuttavia il saldo annuo tra assunzioni e licenziamenti è negativo con -1.480 unità, anche se inferiore a quello del 2014 (-2.200).
La tipologia di contratto prevalente è il tempo determinato, mentre quello indeterminato raggiunge il 13,8%, in aumento rispetto all’11,6% del 2014. «Un effetto - si sostiene nella relazione dell’indagine - probabilmente determinato dalle misure varate dal governo con il Jobs Act». Le professioni intellettuali registrano una percentuale dell’11,5%, pari a 640 assunzioni, seguite dal 9,2% delle professioni tecniche, pari a 510 assunzioni.
Al livello intermedio sono previste 610 assunzioni di impiegati (10,9%), seguono 850 artigiani e operai specializzati (15,2%) e infine 1.240 assunzioni (22,3%) inerenti le professioni non qualificate, tra cui 1.100 per servizi di pulizia. Le professioni di più difficile reperimento sono quelle intellettuali, in particolare scientifiche di elevata specializzazione (33,6%), tra cui laureati in scienze matematiche, informatiche, chimiche e fisiche, ingegneria.
Le tipologie di richieste professionali sono strettamente collegate ai titoli di studio. Nel 31,8% dei casi è sufficiente la scuola dell’obbligo, mentre ad un livello più elevato la qualifica professionale risulta indispensabile per il 19,4% delle nuove assunzioni . Complessivamente gli uomini sono ritenuti più adatti nel 27,3% dei casi, a fronte del 19,1% delle donne. Nel restante 53,6% dei casi entrambi i generi sono ugualmente adatti, dato questo in aumento rispetto all’anno precedente.
In Trentino si evidenzia un gap di genere tra il settore industriale e delle costruzioni, che opta per i maschi con il 69% di preferenze, contro il 6% delle femmine. Il settore dei servizi manifesta una maggior preferenza per l’assunzione di donne, ritenute più adatte nel 24,0% dei casi, rispetto all’11,3% dei maschi, mentre il 64,7% si pone in modo neutrale rispetto a una scelta di genere.