Sindacati: gli occupati in edilizia dimezzati negli ultimi otto anni
«In Trentino le nuove norme sulla cassa integrazione aggravano la crisi occupazionale del settore dell’edilizia, alimentando speculazioni imprenditoriali inaccettabili».
Lo affermano in una nota i tre segretari provinciali di Fillea Cgil, Maurizio Zabbeni, Filca Cisl, Fabrizio Bignotti e Feneal Uil, Gianni Tomasi, sollecitando l’assessore allo sviluppo economico, Alessandro Olivi, a ricorrere alla delega sugli ammortizzatori sociali per trovare una soluzione.
«In otto anni gli occupati del comparto si sono quasi dimezzati - evidenziano - passando dai 18.000 addetti del 2008 a 9.500 del 2016: di fronte alle modifiche normative introdotte con il Jobs act e alle nuove procedure messe in atto di conseguenza dall’Inps, le aziende preferiscono licenziare piuttosto che ricorrere alla cassa integrazione».
«Chiediamo all’assessore Olivi - concludono- di riattivare le commissioni paritetiche che valutavano i requisiti per il riconoscimento della cassa integrazione, che la legge ha abrogato, e di verificare l’agibilità massima che consente la delega, agendo anche sui requisiti di accesso all’ammortizzatore stesso».