Al Vinitaly 55 aziende trentine: si punta sempre più forte sui mercati internazionali
L’evento si svolgerà a Verona dal 2 al 5 aprile. I produttori trentini saranno inseriti nei circa 1.800 metri quadrati del padiglione 3
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TRENTO. Saranno 55 le aziende vitivinicole trentine che presenteranno i loro prodotti al prossimo Vinitaly, in programma dal 2 al 5 aprile alla fiera di Verona. A Roma, alla presenza del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida c'è stata la presentazione ufficiale della 55esima edizione.
I produttori trentini saranno, al solito, inseriti nei circa 1.800 metri quadrati del padiglione 3 dove è stata garantita anche la presenza dell'area istituzionale con il Consorzio di tutela dei vini trentini, la Provincia, Trentino Marketing, l'Istituto Trento Doc, l'Enoteca provinciale, l'Istituto tutela della grappa, la Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige.
Le direttrici lungo cui si svilupperà Vinitaly 2023 sono state delineate a Roma: business, internazionalizzazione e posizionamento. Non per nulla le oltre 4mila aziende vitivinicole provenienti da tutta Italia e da più di 30 nazioni, si presenteranno a più di 1.000 top buyer (in crescita del 43 per cento rispetto al 2022) in rappresentanza di 68 Paesi selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia.
«Sarà un Vinitaly di servizio e sempre più funzionale alle esigenze delle aziende che operano sui mercati - spiega il presidente di Veronafiere spa, Federico Bricolo -. Una evoluzione prevista dal piano industriale con l'obiettivo di potenziare ulteriormente l'identità e la centralità della manifestazione, oggi riconosciuta quale brand in grado di trainare la promozione del vino italiano a livello internazionale. Il risultato della campagna straordinaria di incoming realizzata quest'anno ci proietta verso il Vinitaly del futuro, leva per la competitività e la crescita di questo settore strategico del made in Italy».
Tra i potenziali acquirenti del vino italiano che convergeranno a Verona emergono, oltre alle consolidate piazze di Usa e Canada (complessivamente oltre 200 commercianti), i 17 Paesi dell'Asia, guidati da Cina (130 top buyer), Giappone, Corea del Sud ma anche Hong Kong e Singapore, i 12 dal Centro e Sud America, con Brasile e Argentina in testa, nove stati africani e una mappa europea a quota 26.
«Abbiamo attuato un programma di investimenti eccezionali unitamente a importanti economie di scala per potenziare, già da questa edizione di Vinitaly, il panel di top buyer a Verona - commenta l'ad di Veronafiere, Maurizio Danese -. Garantire business e nuove opportunità commerciali per le aziende espositrici è la nostra priorità di azione. Stiamo lavorando per avviare nuovi modelli di sviluppo per un Vinitaly più sempre più orientato sulla domanda internazionale e dal format efficientato».