La premura e l’attenzione del gruppo di volontari trentini verso il fiume Sarca
Da Campiglio alle foci del rio nel Garda, passando per Dro e Arco: domenica 23 aprile centinaia di persone, con tantissime famiglie, hanno partecipato alla terza edizione de «La Sarca tutta nuda» per spogliarla delle microplastiche e dei rifiuti di cui l’uomo purtroppo continua a vestirla
LE FOTO Centinaia di persone hanno ripulito la Sarca dalle microplastiche
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ARCO. Ci sono aneddoti che a volte fanno la differenza e valgono molto di più di mille paroloni. Aneddoti che sono testimonianza, testimonianza che equivale a speranza. Mamma e papà avevano organizzato una gita a Gardaland per trascorrere una domenica diversa dal solito ma, pensa un po', è stata proprio lei, una bimba di dieci anni, a dire «no» perché "armata" con le sue pinze doveva ma soprattutto voleva esserci domenica mattina (23 aprile) sulle sponde del fiume tra Arco e le foci del Sarca per dare il suo piccolo ma ancor più significativo contributo.
È una delle tante storie che hanno accompagnato la terza edizione de «La Sarca tutta nuda», la giornata ecologica organizzata dall'associazione «Rotte Inverse» e che da Campiglio a Torbole ha coinvolto centinaia di volontari impegnati per alcune ore a ripulire le sponde del grande fiume. Il flusso d'acqua attraversa 78 chilometri e 12 Comuni, tutti coinvolti direttamente così come un oltre una ventina di associazioni del territorio. E molti dei volontari presenti negli anni scorsi sono tornati per dare il loro contributo: perché rispettare la natura significa prendersene cura, giorno dopo giorno.
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Tantissime le famiglie, tantissimi i bambini, «che sono i più esperti e i più attenti ad ogni oggetto che inquina» sottolinea Ilaria Argenziano, presidente dell'associazione Rotte Inverse. Un segnale di speranza per il futuro, lungo un cammino lungo e non facile, per tutelare un ecosistema delicato e complesso e vincere una "battaglia" fondamentale per tutti. La terza edizione de «La Sarca tutta nuda» ha focalizzato l'attenzione sulle microplastiche, un rifiuto spesso piccolo, piccolissimo, quasi invisibile ma proprio per questo ancor più pericoloso.
Dalle sponde del fiume tra la zona della Moletta di Arco e le foci a Torbole, sono state raccolte borse di mozziconi di sigaretta, plastiche sottili, addirittura metri di moquette e una con pneumatico e cerchione verosimilmente di un motocarro Ape. «Il nostro intento non è certo quello di ripulire le sponde della Sarca - osserva ancora Ilaria Argenziano - ma di mandare un messaggio e sensibilizzare le persone rispetto alla necessità che tutti noi dobbiamo prenderci cura del fiume».
Un evento che abbraccia un territorio vasto, dalle Giudicarie all'Alto Garda, lungo tutto il percorso della Sarca. Un appuntamento che sta diventando una tradizione e al quale ha voluto portare il suo saluto anche il vicepresidente della giunta provinciale Mario Tonina: «Questa manifestazione - ha detto il numero due di Piazza Dante - conferma che c'è sempre un buon motivo per ringraziare il nostro volontariato. Dedicare il proprio prezioso tempo, operare fianco a fianco, mettendo al centro l'ambiente come bene collettivo. Un grande insegnamento che ci danno tutte le persone impegnate contro l'incuria e l'abbandono dei rifiuti, per restituire la bellezza al fiume e alle sue rive. È con l'esempio individuale, pronto a trasformarsi in agire collettivo, che diventano concrete le iniziative a favore dell'ecosistema».
Nelle prossime ore si avrà un dato preciso sul quantitativo di rifiuti raccolti: tra il 2021 e il 2022 i chili strappati dalle sponde della Sarca sono stati più di ventimila.