Ecco tutti i segreti del terremoto di lunedì: epicentro a Brentonico, e simile a quelli del 1998 e 2011
BRENTONICO - Il terremoto di lunedì scorso, che aveva epicentro nella zona compresa fra Ala e il Monte Baldo, è stato attentamente studiato dal Servizio Geologico e dalla Protezione Civile del Trentino, che hanno stabilito come il punto esatto si trovasse nel territorio di Brentonico.
Scrive la Protezione Civile nel report: "Il giorno 22 febbraio 2021 alle ore 13:04 un terremoto di magnitudo locale 3.5 (scala Richter) ha interessato il Trentino meridionale".
Poi i dati e l'analisi: "L’evento si è verificato a 10.5 chilometri di profondità e l’epicentro è stato localizzato nel comune di Brentonico.
Nelle ore successive alla scossa sismica principale sono seguiti altri terremoti nella medesima area epicentrale e alla stessa profondità. Due di questi hanno presentato magnitudo di poco superiori a 2 e sono stati comunque risentiti dalla popolazione. In mappa sono rappresentati gli epicentri di questi recenti terremoti e il meccanismo focale della scossa principale (in colore rosso).
Quest’ultimo, che descrive la geometria e la tipologia di faglia che ha generato il terremoto in profondità, è stato elaborato dal Servizio Geologico provinciale nelle ore successive all’evento. La disponibilità di numerose stazioni sismiche sul territorio, l’utilizzo delle più recenti procedure automatiche di trattamento dati, e la condivisione dei dati registrati da altre reti limitrofe al Trentino permettono di migliorare sempre più sia la qualità di questo tipo di informazioni, molto utili all’interpretazione del fenomeno sismico, sia la rapidità con cui è possibile ottenerle.
La carta riporta anche la posizione degli epicentri e dei meccanismi focali di alcuni terremoti significativi in Trentino meridionale (Brentonico 1998; Avio 2011), oltre a tre importanti eventi sismici che hanno interessato l’intera regione negli ultimi decenni (Valle di Terragnolo 1989; Merano 2001; Salò 2004).
Le due scosse a Brentonico, del 1998 e del 2021, presentano notevoli somiglianze in termini sia di magnitudo, sia di profondità (11 e 10.5 chilometri, rispettivamente), sia di meccanismo focale.
L’interpretazione dei loro meccanismi focali con quello di Avio poco distante, porta a delineare un quadro piuttosto coerente, secondo cui la sismicità finora registrata in questo settore risulterebbe dovuta a strutture geologiche soggette a prevalente compressione. L’area in esame si trova infatti al passaggio tra il sistema delle Giudicarie, dove la compressione è dominante (linee tratteggiate in rosso nella figura), e quello della Schio-Vicenza, dove invece domina un diverso regime tettonico definito “trascorrente” (linee orientate NW-SE e tratteggiate in nero nella figura).