Ospedale di Cles, potenziata l’attività di chirurgia ginecologica benigna
Antonio Ferro: “Si tratta di un segnale importante per più ragioni. Innanzitutto per le donne di Cles e delle zone circostanti, perché significa che potranno essere operate in tutta sicurezza e senza dover far lunghi spostamenti ma anche perché indica la capacità di Apss di valorizzare le professionalità che operano all’interno dell’azienda”
CLES. È ripresa all’ospedale di Cles l’attività di chirurgia ginecologica benigna. È questo il raggiungimento di un importante obiettivo aziendale che si è potuto realizzare grazie all’impegno del Dipartimento transmurale ostetrico-ginecologico nell’attuare una nuova modalità organizzativa in rete e alla volontà dei professionisti delle varie unità operative degli ospedali di valle e dei centri maggiori nel concretizzare la collaborazione fra i vari presidi del territorio provinciale.
La nuova rete permetterà da una parte la possibilità per le donne di essere operate nell’ospedale più vicino al proprio domicilio e dall’altra la riduzione delle liste di attesa per la patologia benigna negli ospedali di Trento e Rovereto e, non ultima, l’opportunità per i professionisti degli ospedali di valle di aumentare l’expertise in ambito chirurgico.
Grazie alla rete chirurgica ginecologica all’ospedale Cles verranno effettuati interventi di ginecologia benigna in cui gli operatori dell’ospedale Valli del Noce saranno supportati, per gli interventi maggiori, dai medici della rete del Dipartimento transmurale ostetrico-ginecologico operanti negli ospedali di Trento e di Rovereto. In questo disegno organizzativo, poi, l’attività dell’ospedale di Trento sarà dedicata prevalentemente alla chirurgia oncologica e dell’endometriosi e quella dell’ospedale di Rovereto alla chirurgia benigna e alla patologia del pavimento pelvico.
«Il potenziamento dell’attività di chirurgia ginecologica benigna – sottolinea l’assessore provinciale alla salute Stefania Segnana – conferma l’attenzione della Giunta provinciale nei confronti di questo polo ospedaliero, importante presidio per le comunità delle valli di Non e di Sole e consentirà di gestire sul territorio i ricoveri per il trattamento chirurgico delle più comuni patologie benigne ginecologiche, garantendo alle pazienti competenza e il meglio delle strumentazioni disponibili incentrato su tutt'altro rispetto a prima. Un risultato importante, conseguito grazie alla collaborazione tra strutture e alla disponibilità del personale medico, che dimostra come il nostro sistema sanitario sia capace di individuare soluzioni innovative, anche in termini organizzativi, in grado di valorizzare le competenze e le professionalità mediche in suo possesso e di offrire al contempo servizi e prestazioni sul territorio ai cittadini».
«La ripresa dell’attività chirurgica ginecologica all'ospedale di Cles, dopo oltre sei anni di sospensione – evidenzia Antonio Ferro, direttore generale Apss – è un segnale importante per più ragioni. Innanzitutto per le donne di Cles e delle zone circostanti, perché significa che potranno essere operate in tutta sicurezza e senza dover far lunghi spostamenti ma anche perché indica la capacità di Apss di valorizzare le professionalità che operano all’interno dell’azienda e di programmare e organizzare sul territorio servizi e cure di prossimità secondo una prospettiva di decentramento dell’assistenza e della presa in carico”.
”A questo riguardo voglio rivolgere un ringraziamento a tutto il personale sanitario, a cominciare dal personale di sala operatoria dell’ospedale Valli del Noce di Cles e in particolare a Vito Ventura, nuovo direttore dell’Unità operativa di ostetricia e ginecologia e alla dottoressa Michela Zardin, direttrice dell’Unità operativa anestesia e rianimazione oltre a Fabrizio Taddei, direttore del Dipartimento transmurale ostetrico-ginecologico e ad Arrigo Nozza, responsabile della struttura semplice dipartimentale di chirurgia ginecologica di rete, per aver reso possibile il raggiungimento di questo importante obiettivo».