Ammettiamolo: noi amiamo i nostri telefonini
I nostri iPhone, Blackberry o semplici cellulari creano dipendenza? Li amiamo? Sono una droga? Alcuni studi dimostrano di sì
I nostri iPhone, Blackberry o semplici cellulari creano dipendenza? Li amiamo? Sono una droga? Alcuni studi dimostrano di sì
«Il Nobel per la pace Liu Xiaobo ha definito internet un dono di Dio; bello, ma io preferisco parlarne come di un diritto dell’uomo». Parola di Tim Berners Lee, il papà di internet.
I nuovi fenomeni musicali nascono su YouTube, i live dei gruppi si trovano online, i cd si scaricano. Ma che nostalgia per i vecchi pub fumosi, per i concerti registrati su cassetta e per le notti in autostrada di ritorno da uno show
La manifestazione a Roma del 15 ottobre: i manifestanti, i black bloc, la tensione, il fuoco, i vetri rotti, Pannella, la Madonnina, le idee, la politica, gli slogan, la carezza al poliziotto. E in tv ci sono Antonella Clerici e Piero Angela
Lo ammetto: questo pezzo su Infinite Loop è una scopiazzatura bella e buona. Tanto che ho mandato una email a colui che ha «inventato» questa storia: una email con braccia alzate, bandiera bianca, testa china e occhi colpevoli. Il colui si chiama Antonio Menna e sul proprio blog, qualche giorno fa, ha pubblicato un pezzo dal titolo «Se Steve Jobs fosse nato in provincia di Napoli». Un pezzo che ha avuto un successo incredibile, con migliaia e migliaia di Mi Piace su Facebook e tante riprese sui quotidiani nazionali, a partire dal Corriere della Sera. L’ambizione non è quella di avere un successo incredibile, ma solamente di chiedersi cosa sarebbe successo «Se Steve Jobs fosse nato in provincia di Trento».
Gli affamati e i folli di tutto il mondo lo ricorderanno per sempre. Chi guarda al futuro lo ricorderà per sempre. Tutti gli altri, chi si adagia, chi non sogna, chi è ancorato al passato, no. Ma non sanno cosa si perdono.
L’iPhone 5 non c’è. Ecco il 4S. E, come sempre quando si parla di prodotti Apple, è rivoluzionario, filosoficamente parlando. La prima presentazione senza Jobs, il crollo in borsa, delusione e gioia tra gli apostoli della mela e soprattutto Siri
Ragazzi e ragazze vivono e socializzano sui social network intenti a scattarsi la fotografia che diventerà l'immagine del loro profilo. Per una questione di narcisismo, ma ci sono anche tanta insicurezza e voglia di comunicare
«What Would Jesus Do?», «Cosa farebbe Gesù?» (abbreviato WWJD) è un motto della chiesa evangelica cristiana statunitense, molto in voga negli anni Novanta. L’aggiunta di una «esse» cambia radicalmente il concetto e diventa: «What Would Steve Jobs do?»
Il Guardian ha provato a fare un live di un evento accaduto dieci anni fa. E si è preso gli insulti degli utenti. Internet ama ricordare, farsi i fatti degli altri, guardare e commentare, ma non rivivere le tragedie. Anche se è possibile farlo