Tonini: «Penso sarà giorno di festa»

"Penso sarà un giorno di festa, perchè si sblocca la situazione in modo assolutamente autorevole". Così il senatore trentino del Pd, Giorgio Tonini, durante il voto per eleggere il presidente della Repubblica, che ha visto stamani il capo dello Stato Giorgio Napolitano accettare di ricandidarsi. "Vuol dire che si farà subito un governo, poi ci sarà spazio per la revisione del partito - ha aggiunto in riferimento alla situazione del Pd - visto che il congresso ha già in programma la sua naturale scadenza a ottobre"

«Si onorino i doveri»

Giorgio Napolitano è stato rieletto Presidente della Repubblica con 738 voti. "Lunedì dinnanzi alle Camere - queste le sue prime dichiarazioni - avrò modo di dire quali sono i termini entro i quali ho ritenuto di poter accogliere in assoluta limpidezza, l'appello rivoltomi ad accettare l'incarico, e come intendo attenermi rigorosamente all'esercizio delle mie funzioni istituzionali". Beppe Grillo annuncia battaglia: "Ora mobilitazione popolare". Ma Rodotà si dissocia dal leader M5S: "Decisioni Parlamento sempre democratiche" I tuoi commenti 

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Onida: saggi inutili, coprono lo stallo

La telefonata di una finta Margherita Hack fa scivolare Valerio Onida, presidente emerito della Consulta e membro del gruppo di lavoro istituzionale nominato da Giorgio Napolitano. Indotto da la «La Zanzara» di Radio24 ad ammettere l'inutilità dei «saggi» e di un dibattito destinato solo a «coprire lo stallo politico», il pesce d'aprile ritardato a Onida piomba nel silenzio ovattato dell'Archivio storico del Quirinale, dove i dieci scelti da Giorgio Napolitano sono riuniti a discutere di riforme istituzionali e priorità economiche

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E se alla fine restasse Napolitano?

Dalle elezioni di febbraio sono passati ormai 38 giorni, ma il successore di Mario Monti non è in vista. Napolitano ha provato a sbloccare lo stallo con l'istituzione delle due commissioni di saggi. Dando l'avvio ai lavori delle due commissioni al Quirinale, ieri Napolitano ha voluto togliere di mezzo la preoccupazione che i «magnifici dieci» siano stati chiamati al Quirinale con intenti dilatori (invece dovranno produrre i risultati del loro lavoro in otto-dieci giorni). In più, ha chiarito che l'inedita decisione  non intende prefigurare quale debba essere la futura maggioranza di governo

Dellai: ultima chance  prima del disastro

«L'ultima, quasi disperata, iniziativa del Presidente della Repubblica - scrive l'ex presidente della Provincia - deve essere vissuta dalle forze politiche come una sorta di prova d'appello prima dello sfascio finale. Il presidente ha indicato i temi prioritari (lavoro, sviluppo, Europa, riforma delle istituzioni) e anche un perimetro politico di possibile intesa: Pd, Pdl-Lega e Scelta Civica» I tuoi commenti 

L'ira della Biancofiore  «Basta con Mario Monti»

«La cosa sulla quale dissento in assoluto - fra le varie, con la strategia posta in essere dal Presidente Napolitano, di per sé velatamente anticostituzionale e già curiosa perché si è fatto badante del Pd - è la rivalutazione di Monti. Un Monti bocciato sonoramente dal voto popolare e in tutti gli atti di governo posti in essere dal novembre 2011 fino alla tragicommedia dei Marò»

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Bersani non ce la fa, ora tocca a Napolitano

"Ho riferito al signor presidente dell'esito delle consultazioni di questi giorni che non hanno portato ad un esito risolutivo". Lo dice Pier Luigi Bersani al termine del colloquio con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano al Quirinale. E ancora. “A Napolitano ho descritto anche le difficoltà derivate da delle preclusioni o condizioni che non ho ritenuto accettabili". Il Quirinale comunica che venerdì mattina ci sarà un nuovo giro di consultazioni, in un solo giorno. Il portavoce del Quirinale ha spiegato che si parte alle 11 con il Pdl, alle 16 con M5S, alle 17 Scelta Civica, alle 18 con il Pd