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Forza Italia e 5 Stelle, attacco a Napolitano

«Camere pienamente legittime», come confermano i principali costituzionalisti, ribadisce il presidente della Repubblica prima di lasciare Milano replicando a quanti sostengono che questo Parlamento dopo la sentenza della Consulta «contiene centinaia di abusivi». Neanche il tempo di raggiungere Roma e si materializza l'asse Forza Italia-Cinque Stelle che nell'attacco al bersaglio grosso, cioè il Quirinale, sembra voler costruire una sorta di strana alleanza con l'obiettivo di far cadere il Governo e tornare alle urne al più presto

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Grazia, Napolitano stoppa Berlusconi

«Non ci sono le condizioni» per un provvedimento di clemenza come la grazia e anzi Silvio Berlusconi moderi le sue parole ed eviti «giudizi e propositi di estrema gravità, privi di ogni misura nei contenuti e nei toni». Le parole «golpe» e «colpo di Stato», unite a quel «mi dia la grazia», pronunciate sabato dal Cavaliere, non sono proprio piaciute al capo dello Stato. Giorgio Napolitano, dopo una notte di riflessione, ha fatto trapelare la sua posizione, riconducendo all'ordine l'ex premier e sgombrando ancora una volta il campo da congetture e speculazioni su un suo intervento pro-Cavaliere che

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Il Cav: «Contro di me un colpo di Stato»

«Un colpo di Stato, un golpe». Dopo essersi morso la lingua per mesi, Berlusconi sfida i suoi «carnefici», quanti il 27 novembre in Senato si accingono a perpetrare il suo «omicidio politico». «Non pensino che lasceremo che questo colpo di Stato si realizzi senza reagire», tuona minaccioso. È un fiume in piena il Cav: prima incita il suo popolo a scendere in piazza, poi attacca apertamente il Colle chiamando in causa Giorgio Napolitano che dovrebbe sottrarlo alla «umiliazione ridicola e inaccettabile dei servizi sociali», concedendogli la grazia senza che lui debba chiederla

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Napolitano: «Amnistia per il disastro carceri»

L'emergenza carceri è «drammatica». E ormai solo un'amnistia può risolverla. Giorgio Napolitano sceglie la strada del messaggio alle Camere per scuotere le forze politiche e sollecitarle ad adottare «rimedi straordinari» per mettere fine a una situazione insostenibile. Napolitano parte dalla condanna della Corte europea per i diritti dell'uomo, che ci ha dato un anno di tempo per correggere le storture del sistema. Da quel momento, sottolinea il Presidente, il nostro Paese si trova «in una situazione umiliante sul piano internazionale per le tantissime violazioni del divieto di trattamenti inumani e degradanti nei confronti dei detenuti»

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Berlusconi: «Colpa del Pd se cade il governo»

È muro contro muro tra Pd e Pdl e il governo vacilla. A dare fuoco alle polveri è stato ieri mattina Silvio Berlusconi, che ha criticato di nuovo la sentenza Mediaset e ha tentato di scaricare la responsabilità di una sempre più probabile crisi di governo sul Partito Democratico, rivendicando il suo diritto a guidare il partito e ad «essere riferimento per milioni di italiani». Con una metafora Silvio Berlusconi, in un'intervista al settimanale Tempi, ha lanciato l'altolà al governo Letta

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Beppe Grillo attacca: «Napolitano lasci il Colle»

Grillo invita Napolitano a fare un passo indietro e lasciare il Colle ad un altro Presidente che sciolga le Camere o proponga un altro governo. Lo fa con toni anche sacrastici, che hanno subito determinato una levata di scudi fra esponenti del Pd e del Pdl. «Beppe Grillo dovrebbe vergognarsi!», afferma Mariastella Gelmini, vicecapogruppo del Pdl alla Camera. E la senatrice Pd Anna Finocchiaro aggiunge: «Le dichiarazioni di Beppe Grillo sono le parole inqualificabili di chi, senza neanche avere la responsabilità di sedere personalmente in Parlamento, cerca una visibilità e una centralità politica che non possiede più»

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Un salvagente per il Cav condannato

Scenari per Berlusconi dopo l'ultima condanna. La giunta per le Immunità del Senato, che dovrà pronunciarsi sull'incandidabilità dell'ex premier così come prevede la legge Anticorruzione, tornerà a riunirsi domani. Ma un voto sulla decadenza del Cav dal mandato di senatore è quasi certo che non arriverà prima della pausa estiva. È vero che la procedura per l'incandidabilità è la stessa di quella per l'ineleggibilità e quindi le due procedure potranno riunirsi, ma il regolamento della Giunta parla chiaro: deve prima concludersi la discussione generale